Bernareggio/Cornate d’Adda – Per mettere a segno i propri colpi, tentare di introdursi nelle abitazioni ed estorcere denaro magari con l’inganno, i truffatori scelgono diverse “maschere”. E tra quelle che sembra andare di moda ultimamente c’è quella del tecnico della società che gestisce il servizio idrico, tanto che il Gruppo Cap e Amiacque hanno diramato in settimana un comunicato a tutti i comuni di competenza per mettere in guardia i cittadini.
Ci sono tre indizi utili a distinguere i malviventi. Prima di presentarsi alla porta, gli incaricati preavvisano, sono dotati di un tesserino e soprattutto non chiedono denaro. «Le aziende del Gruppo Cap – si legge nell’avviso diramato in tutti i duecentotrenta comuni gestiti, tra cui quelli del Vimercatese – invitano a diffidare di chi, fingendosi incaricato di Amiacque, si presenta presso le abitazioni dei cittadini con la scusa di visionare contatori o impianti chiedendo somme di denaro o altri beni».
Già alcuni casi sono stati segnalati. Per questo la necessità di prevenire le truffe. «In seguito agli episodi di furto e frode avvenuti in questi ultimi giorni a danno di alcuni utenti, compiuti da truffatori, si fa presente che gli incaricati di Amiacque sono tenuti a esibire sempre il tesserino di riconoscimento dell’azienda, che in nessun caso possono riscuotere denaro e che il pagamento delle bollette non può avvenire presso il domicilio dell’utente».
Letizia Rossi