Figlia rapita, il dolore della madre«Un miracolo per riavere Emma»

La piccola Emma, di 21 mesi, è stata rapita dal padre a inizio settimana. Probabilmente stanno andando in Siria. E in Brianza la madre della piccola, Alice Rossini, grida tutto il suo dolore, sperando in un lieto fine della triste vicenda.
Vimercate, il caso Emma in tvL’appello della madre su Canale 5

Cornate d’Adda – È un incubo quello che sta vivendo Alice Rossini, mamma della piccola Houda Emma di soli 21 mesi, rapita dal padre e portata in Siria. La donna, 31 anni, originaria di Vimercate, ha vissuto con il consorte in un appartamento a Cornate d’Adda, fino a pochi mesi fa, quando ha lasciato l’uomo portando con sé la figlia e ha avviato le pratiche della separazione. Un affronto che lo straniero sembra non abbia perdonato.

“Probabilmente perché musulmano non accettava che la sua donna l’avesse lasciato -ha raccontato Alice Rossini- e non me lo ha mai perdonato. Ha fatto l’unica cosa con la quale sapeva di potermi fare stare male: mi ha portato via la mia bambina”. La donna ha denunciato i fatti lunedì scorso alla caserma dei carabinieri e proprio in quel momento le è arrivato l’ultimo sms dal marito: “Siamo in Siria e non ci rivedrai mai più. Voglio vedere adesso cosa fai”.

La piccola doveva trascorrere la domenica con il padre, come sempre, da quando i genitori sono separati. Lui l’ha ritirata dal nuovo domicilio della moglie a Vimercate la mattina, ma la sera non l’ha riaccompagnata a casa. “Questa mossa era del tutto inaspettata -ha spiegato la 30enne- anche perché sabato sera mi aveva portato a casa i regali di Natale e poco dopo in una telefonata mi aveva detto che mi voleva bene. Aveva anche promesso che non avrebbe mai portato mia figlia lontano da me, perché consapevole che un bimbo ha bisogno della madre. E invece era tutto preparato da tempo”.

Lui Kharat Mohammed, 25 anni, aveva già in tasca i biglietti aerei quando ha ritirato la piccola. Sono partiti immediatamente e ora i carabinieri di Vimercate e di Trezzo ricostruiscono il tragitto compiuto da padre e figlia. Le tracce sicure lo danno ad Atene. Sia qui che in Siria l’Intepol ha già sguinzagliato i suoi segugi e in Italia l’uomo è stato denunciato alla Procura dei minori per sottrazione di minori. Per la legge, ha rapito una bambina, ma qualche timore lo solleva il fatto che sia partito con una donna misteriosa. Si teme che, arrivato in Siria, voglia far passare la donna per la madre della bambina.

Alice, operaia a Lesmo e ora domiciliata a casa della madre a Velasca di Vimercate, pensa alla sua bambina e pur escludendo il timore che le venga fatto del male si strugge all’idea che sia così lontana da lei. “Sta mettendo i canini proprio in questi giorni -dice- è un po’ nervosa e lui non si è mai occupato di lei la notte. Bisogna conoscerla per saperla calmare”.

Continua a mantenere i contatti con i carabinieri che le spiegano che sarà la prima a saperlo, quando ci saranno novità e spiega che questo brutto scherzo non lo meritava:”Non ho mai impedito a mio marito di vedere la bambina, anzi, lo invitavo a telefonarci più spesso, anche per sentirla al telefono e informarsi su come stava. Quando capitava che la piccola lo nominasse mia madre lo chiamava al telefono. Negli ultimi tempi era proprio lui a non farsi sentire, dicendo che non voleva disturbare”.

Ma Alice tiene duro, non si lascia sfuggire una lacrima neanche quando con un groppo in gola dice: “solo un miracolo mi farà passare il Natale con mia figlia”.
Valeria Pinoia