Estorsore beccato sul fatto:lettere e minacce per 5mila euro

I carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Seregno hanno arrestato al Carrefour di Giussano un 35enne medese sorpreso mentre cercava di incassare il provento di un'estorsione intentata nei confronti di un veranese.
Estorsore beccato sul fatto:lettere e minacce per 5mila euro

Giussano – I carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Seregno hanno arrestato martedì, al Carrefour di Giussano, il trentacinquenne medese Vincenzo Lavecchia, titolare dell’impresa individuale «Lavecchia Scavi» di Arosio, sorpreso sul fatto mentre cercava di incassare il provento di un’estorsione intentata nei confronti di un veranese classe 1964, proprietario di una ditta di videogiochi a Besana Brianza, che aveva conosciuto di vista frequentando un esercizio pubblico della zona.

Quest’ultimo già ad inizio giugno si era rivolto agli uomini dell’Arma per denunciare di aver ritrovato nella casella postale della sede della sua attività lavorativa una lettera anonima, in cui gli si intimava di sborsare mensilmente la somma di 5mila euro: viceversa, sarebbero stati cagionati a suo danno fatti di natura molesta. Successivamente, la stessa richiesta è stata reiterata più volte con diverse telefonate, attraverso il cellulare che si è poi scoperto essere stato ceduto in epoca non sospetta da un marocchino al maldestro aspirante estorsore, finché i militari hanno consigliato alla vittima di concordare per martedì pomeriggio un appuntamento, indicando un bar del noto centro commerciale giussanese come luogo della consegna.

Lo stabile è stato ovviamente e preventivamente cinturato a dovere e presidiato da un buon numero di agenti in borghese, mentre al veranese è stata fornita una mazzetta di denaro civetta. Lavecchia, che forse ha mangiato la foglia, non si è presentato all’orario stabilito, contattando telefonicamente la sua controparte per spostare altrove l’incontro. Su input dei carabinieri, però, il destinatario dell’estorsione ha ottenuto che il passaggio di soldi avvenisse nell’area delle scale mobili dello stesso Carrefour. Qui il medese è arrivato al volante della sua vettura ed è stato subito immobilizzato dalle forze dell’ordine, che hanno provveduto a sequestrargli il cellulare di cui si serviva per le chiamate ed hanno fatto scattare le manette ai suoi polsi.
L’uomo si è in seguito giustificato affermando che la sua ditta attraversa da tempo una crisi economica di proporzioni importanti, che ha provocato una situazione debitoria cui era sempre più difficile fare fronte: per lui si sono aperte quindi le porte della casa circondariale di Monza, dove si trova in attesa di giudizio.
P.Col.