Monza – Processo in vista per l’artista monzese Marco Castoldi, 40 anni, sul quale pende la richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di favoreggiamento avanzata dalla Procura di Monza. L’udienza che vede Morgan imputato, è stata fissata per mercoledì 27 febbraio davanti al gup Giovanni Gerosa. Nel frattempo altre grane sull’ex leader dei Bluvertigo, band monzese protagonista della scena musicale negli anni 90, potrebbero arrivare dopo i fatti di martedì scorso, quando lo stesso Castoldi si è reso protagonista di un alterco con un fotoreporter che si era fermato per fotografarlo nei pressi della sua abitazione in zona via Cavallotti.
Il fotografo, infatti, ha annunciato di aver denunciato l’ex giurato del talent show X Factor, che gli avrebbe danneggiato la parte anteriore dello scooter con un violento calcio.
Il processo – Le accuse di favoreggiamento, invece, derivano dall’arresto con l’accusa di spaccio di Luis Ferando Magliano, l’uruguaiano 31enne per il quale è già fissato il processo al 7 marzo. Controversa la vicenda dell’arresto del latinoamericano, incensurato e residente a Milano. Viene fermato da una volante della polizia, nei pressi dell’abitazione di Castoldi, come specificano gli agenti di polizia nel verbale di arresto. In tasca ha un pezzo da circa 3 grammi di cocaina. Finisce in manette, ma viene presto liberato dal gip di Monza. Il magistrato crede alla versione dell’uomo.
«Avevo lavorato per montare il palco ad un concerto di Morgan – ha detto in sostanza l’uomo di fronte al magistrato – mi aveva pagato con un assegno, ma era compilato nel modo sbagliato, per questo stavo andando a casa sua, per cambiarlo con un altro assegno». La droga? «Uso personale». A supporto della sua tesi, l’uruguaiano ha effettivamente esibito l’assegno. In casa, inoltre, non aveva materiale che facesse pensare allo spaccio.
Torna a piede libero, ma resta indagato. La polizia giudiziaria, decide dunque di sentire come persona informata sui fatti lo stesso Morgan. Questo, in sostanza, ha confermato di conoscere il sudamericano, e di avergli dato l’assegno per aiutarlo, visto che attraversava un periodo di difficoltà economiche. Sembra, inoltre, che l’assegno fosse effettivamente mal compilato, e per questo Magliano glielo stava riportando. Il racconto dell’artista non convince però gli inquirenti di piazza Garibaldi, i quali, dopo altri accertamenti, hanno deciso di contestargli il reato di favoreggiamento. L’avvocato difensore di Magliano, il monzese Roberto Beretta, ha annunciato di voler convocare Castoldi come teste.
Federico Berni