Desio, una canzone di Celentanoper i funerali dell’operaio ucciso

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Desio – “Io son partito poi così d’improvviso che non ho avuto il tempo di salutare l’istante breve è ancora più breve se c’ è una luce che trafigge il tuo cuore”: le note della canzone “L’Arcobaleno” di Adriano Celentano hanno accompagnato l’ultimo viaggio di Cosimo Agostino, il quarantaquattrenne ucciso mercoledì scorso nel suo appartamento, in via Partigiani d’Italia.

Questo pomeriggio, in Basilica, si sono celebrati i funerali, in un’atmosfera composta, tra i numerosi parenti e amici della vittima. Non ci sono stati episodi di tensione, come si temeva e come invece era successo la sera stessa dell’omicidio.

In prima fila la moglie di Agostino, gli anziani genitori e le sorelle. Non c’erano i figli, Vincenzo, 18 anni, e Luca, 16 anni, in carcere per l’omicidio del padre. “Se mai fosse individuato il colpevole, siamo tutti vittime, anche chi o coloro che gli avessero tolto la vita, spezzando anche la loro vita” ha detto dal pulpito il prevosto, monsignor Elio Burlon.

“Se davvero dovesse trovare conferma l’ipotesi peggiore su cui sta indagando la magistratura, dobbiamo interrogarci tutti. Questa società propone modelli sbagliati, che esaltano la violenza. Modelli ingannevoli, che fanno breccia nella mente di chi ancora non si è formato. Dobbiamo invece dare esempi positivi. Tutti noi abbiamo responsabilità educative”.

Alla fine della cerimonia, i nipoti della vittima hanno lasciato il loro messaggio allo zio, con una lettera, letta dal nipote Andrea. “Proviamo molto dolore e rabbia. Caro zio, ci mancherai tanto, tu eri sempre pronto a toglierci dai guai. Abbiamo ancora bisogno di te, non ci lasciare soli. Là dove sei ora non ti servono più le sigarette, non avrai l’asma. E non sarai solo, sarai con tuo fratello, che ti è mancato tanto”.

Il messaggio è stato accompagnato da un applauso. Sul sagrato, all’uscita della bara, è stata diffusa la canzone di Celentano, mentre i parenti si sono stretti in un silenzioso abbraccio.
P.F.