Desio, case senza agibilitàda un’immobiliare fallita?

L'immobiliare Mais, una delle società fallite al centro dell'inchiesta "Pellicano" che ha portato in carcere Massimo Ponzoni, avrebbe realizzato alloggi ancora privi del certificato di agibilità. Le palazzine sono quelle di via Brennero.
Desio, case senza agibilitàda un’immobiliare fallita?

Desio – L’immobiliare Mais, una delle società fallite al centro dell’inchiesta “Pellicano” condotta dalla Procura di Monza, che ha portato in carcere Massimo Ponzoni, avrebbe realizzato appartamenti ancora privi del necessario certificato di agibilità. Le palazzine sono quelle di via Brennero, all’angolo con via Due Palme, a due passi dal comune. Proprio qui aveva sede operativa la stessa società, dichiarata fallita nel luglio 2010, di cui sono stati soci, tra gli altri, Massimo Ponzoni e Sergio Pennati.

In via Brennero ha i suoi uffici anche il commercialista Sergio Pennati, ex socio appunto di Ponzoni e ora suo grande accusatore, attraverso la lettera-testamento finita agli atti dell’inchiesta. Nelle stesse palazzine ha sede la società costruttrice, la Arco Costruzioni, di Argentino Cocozza. La questione dell’agibilità era stata sollevata anche dal nostro giornale, in tempi non sospetti, nel febbraio 2010, quando era scoppiato lo “scandalo” dei condoni non pagati per la palazzina di corso Italia della società immobiliare “Corso Italia” della famiglia Ponzoni. Il caso aveva portato alla luce altre situazioni irregolari, come quella di via Brennero, appunto.

Allora, l’ufficio tecnico comunale non aveva rilasciato l’agibilità alla Mais, perché la documentazione presentata era risultata insufficiente. Per ottenere il documento infatti occorreva una serie di attestati, come la qualificazione energetica, la dichiarazione di conformità normativa, il collaudo e la certificazione di ultimazione dei lavori. Il Comune aveva rifiutato la richiesta di agibilità già dal 2008. E adesso? Sembra che la situazione non sia cambiata. E i proprietari degli appartamenti sono preoccupati.

Sui citofoni di uno dei 4 ingressi al complesso, l’amministratore del condominio ha avvisato i residenti che nei prossimi giorni verrà effettuato un sopralluogo nei box da parte dei tecnici, per “ottenere il certificato di prevenzione incendi”, uno dei documenti necessari per l’agibilità. Segno dunque che la situazione sarebbe ancora da sanare. Il comune aveva richiesto i certificati inviando la comunicazione, fin dal 2008, alla Immobiliare Mais e ai progettisti, Sergio Villa e Felice Pioltelli.