Cuore in arresto per 17 minuti,poi si risveglia senza conseguenze

Limbiate – Migliora giorno dopo giorno Daniele Nasto, limbiatese di 23 anni, ricoverato all’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, dopo aver lottato tra la vita e la morte. La sua è una storia a lieto fine, per fortuna. Il giovane, elettricista, ha avuto un arresto cardiaco mentre si trovava al lavoro, a Paderno Dugnano, lo scorso 18 dicembre. Si è accasciato a terra improvvisamente, sotto gli occhi dei colleghi. E per 17 lunghi e interminabili minuti è rimasto senza ossigeno. Sembrava ormai spacciato, quando, grazie anche al tempestivo intervento dei medici, il suo cuore ha ripreso a battere. E le sue condizioni, che inizialmente sembravano compromesse, sono col tempo migliorate. Oggi papà Ciro può raccontare la storia del figlio, con un po’ più di serenità rispetto alla tensione dei giorni scorsi. «I medici sono ottimisti» spiega l’uomo.

La famiglia di Daniele ha vissuto delle ore drammatiche. La mattina in cui il ventitreenne si è sentito male, il padre ha ricevuto la telefonata dal suo datore di lavoro. «Siamo corsi a vedere cosa fosse successo». Daniele stava chiacchierando con i colleghi, quando all’improvviso è caduto a terra. Fino a quel momento, non aveva mai avuto problemi di cuore. Subito sono scattati i soccorsi. I colleghi hanno chiamato il 118. Sul posto è arrivata un’ambulanza del 118 di Paderno Dugnano e un’automedica dell’ospedale Niguarda. I medici hanno fatto di tutto per tenere in vita il giovane, prima con un massaggio cardiaco e poi applicandogli il defibrillatore. Finchè, finalmente, il cuore di Daniele ha ripreso a battere. Nel frattempo però sono trascorsi 17 minuti.

La preoccupazione era che il sistema nervoso del giovane fosse compromesso. Invece, c’è stato un altro miracolo. Daniele sta reagendo positivamente alle cure mediche. «I dottori sono stupiti. Mio figlio è forte» dice il padre. Daniele è rimasto in coma per tre giorni. «Al quarto giorno, una dottoressa ci è venuta incontro per dirci che aveva aperto gli occhi» racconta commosso il papà.

Ora il ventitreenne è uscito dalla terapia intensiva. «Migliora giorno dopo giorno, anticipando il programma di riabilitazione previsto dai medici. Da un punto di vista neurologico, non ci sono problemi» dice soddisfatto il papà. Sarà la biopsia a chiarire che cosa sia successo esattamente al giovane. I famigliari non hanno però dubbi: l’incubo è diventato una favola, grazie ai colleghi di Daniele, ai soccorritori e ai medici che lo hanno curato con professionalità e tempestività.

Paola Farina