Monza – “La numero 13” al Binario 7 con Cristina Crippa Ad ogni spettacolo una sorpresa: una finestra spalancata su un angolo di mondo, una testimonianza, uno stimolo culturale. Il nuovo appuntamento con la stagione di prosa del Binario 7 contiene almeno tre motivi di interesse: l’incontro con Pia Fontana, un’autrice di teatro poco conosciuta; una vicenda di forte impatto psicologico ed emotivo che mette al centro il rapporto donna-arte; l’esibizione dell’attrice e regista monzese Cristina Crippa, tra i fondatori del Teatro dell’Elfo.
“La numero 13” è uno spettacolo particolare, centrato sulla parola e il suo riverbero sul volto e il corpo della protagonista. Per questa ragione il regista Elio De Capitani ha pensato di mettere a stretto contatto l’interprete con il pubblico che troverà posto non in platea ma sul palco. Solo cinquanta spettatori a rappresentazione.
In tutto sono previste sei date: il 29, il 30 e il 31 gennaio; il 5, il 6 e il 7 febbraio. Venerdì e sabato il sipario si apre alle 21, la domenica alle 16. Il testo è stato pubblicato sulla rivista Hystrio nel 2004. “L’idea per questo monologo – raccontava l’autrice veneziana prematuramente scomparsa l’anno scorso – mi è venuta a Milano dove di tanto intanto capito per lavoro. Era autunno, una bella, fredda giornata di sole. Ne ho approfittato per una visita al Monumentale. Sapevo che fra le tante sculture ce n’è una particolarmente affascinante, una figura alata in ceramica policroma realizzata da Lucio Fontana.
Nelle indicazioni poste all’ingresso del cimitero, la tomba con la scultura in questione è contrassegnata come la numero 13: una forma presa nel vento, una Nike senza testa, senza braccia, eppure aerea, leggera, il colore in continui trapassi tra l’azzurro e l’oro. Seduta sulla panchetta antistante, nella mia testa di scrittrice si è formata a poco a poco l’idea del monologo che mette a confronto l’arte e la morte”. Cristina Crippa ha incrociato più volte nella sua vita, e le è stata amica, Pia Fontana, più conosciuta in Italia e all’estero per i suoi romanzi. Prima ha messo in scena “Bambole”, e nel 2002 “La numero 13” allo Spazio Xpò. Si tratta di una produzione di Teatridithalia, in collaborazione con il Centro nazionale di drammaturgia contemporanea, che Corrado Accordino ha voluto portare in città.
“E’ un monologo dai toni concitati che si fanno via via febbrili e si rispecchiano nel gesto vitale e disperato della protagonista di dipingere la propria stanza di giallo, di sole e di luce, per cancellare il bianco, da sempre odiato, che sa di cliniche e di sepolcri – precisa l’attrice monzese -. Si svela lo strazio di una personalità dilaniata che l’autrice tratteggia con sapiente progressione e che la regia sottolinea evidenziando l’intima fragilità del personaggio, fino alla dolorosa confessione finale”. Per informazioni, chiamare lo 039-2027002.
Modesto Panizza
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