Monza – Il Consiglio di Amministrazione del Credito Artigiano, presieduto dal monzese Aldo Fumagalli Romario, ha approvato i risultati semestrali al 30 giugno 2011, che confermano la positiva evoluzione degli aggregati patrimoniali e dei margini economici, nonostante la perdurante fragilità del contesto economico.
Nella stessa seduta, il Cda ha provato il progetto di fusione per incorporazione di Carifano – Cassa di Risparmio di Fano in Credito Artigiano, ulteriore passaggio attuativo del progetto di riorganizzazione societaria delineato dal Piano Strategico 2011-2014 del Gruppo Creval.
I risultati semestrali. Al 30 giugno 2011 la raccolta diretta da clientela si attesta a 7.946 milioni di euro con una crescita del 10% rispetto a 7.228 milioni di euro dell’esercizio precedente. La raccolta indiretta raggiunge 5.461 milioni di euro ed evidenzia un miglioramento del 3% rispetto a 5.300 milioni a fine esercizio, trainato dalla crescita della componente ”amministrata”, che segna un aumento del 6,4% su dicembre e si attesta a 3.211 milioni di euro, mentre il “risparmio gestito”, che assomma a 2.250 milioni di euro, sul medesimo periodo evidenzia una decelerazione dell’1,4%. La raccolta globale raggiunge 13.407 milioni di euro ed evidenzia un aumento del 7% rispetto a 12.528 milioni dell’anno precedente.
I crediti verso la clientela si attestano a 7.075 milioni di euro e segnano un aumento del 7,2% rispetto a 6.597 milioni a dicembre dello scorso anno, a conferma della costante attenzione della banca al sostegno del sistema delle imprese produttive delle aree di insediamento.
I crediti deteriorati assommano a 402 milioni di euro, al netto delle rettifiche di valore, con un aumento dell’11,4% rispetto a 361 milioni di euro dell’esercizio precedente, ancora risentendo della perdurante e diffusa debolezza del ciclo economico. In dettaglio, i crediti in sofferenza assommano a 132 milioni di euro a fronte di 108 milioni dell’esercizio precedente, evidenziando un incremento del 22%, con un’incidenza sul portafoglio crediti pari a 1,86% rispetto a 1,63% di fine anno. Gli altri crediti di dubbio esito si attestano a 270 milioni di euro, con un aumento del 6,4% rispetto a 253 milioni di euro di dicembre 2010 e rappresentano una percentuale pari al 3,82% del portafoglio crediti, contro 3,84% a fine dello scorso esercizio.
La prevedibile evoluzione della gestione. Lo scenario macroeconomico è soggetto a un’incertezza elevata. I principali rischi sono connessi con un possibile rallentamento della ripresa internazionale e con l’evoluzione della crisi dei debiti sovrani europei. Nelle ultime settimane le tensioni si sono acuite ed estese, interessando anche in particolare il nostro Paese laddove le prospettive di crescita permangono fragili, influenzando l’andamento dei mercati ancora soggetto ad una volatilità accentuata e persistente.
In tale contesto il Cda ha espresso prudenti valutazioni sull’andamento gestionale nella restante parte dell’anno, con risultati attesi sostanzialmente coerenti con quelli evidenziati nel primo semestre.