Coronavirus: i dati di sabato 11 aprile. In Brianza 151 casi in più, 3.575 in tutto. Nuovo tipo di respiratore testato al San Gerardo

La Regione comunica i nuovi dati. Sono stati fatti più tamponi rispetto a ieri ma comunque i contagi sono aumentati più della giornata precedente. Sala e Gallera: «Per Pasqua restate a casa»
Fabrizio Sala e Giulio Gallera
Fabrizio Sala e Giulio Gallera

Crescono ancora i casi di positività, in Brianza come in Lombardia. Nella provincia di Monza i nuovi dati, quelli resi noti nel pomeriggio di oggi, sabato 11 aprile, parlano di 151 casi in più (ieri erano cresciuti di 69) con un totale di 3.575 contagiati. Nella regione, invece, si viaggia verso quota 60 mila: il tetto ora si è spostato a 57.592 con un aumento di 1544 casi in un giorno, con un incremento consistente soprattutto nella città di Milano. I tamponi effettuati questa volta sono stati 9.977, 600 in più rispetto al giorno prima.

I dati sono stati resi noti dal vicepresidente regionale Fabrizio Sala e dall’assessore al Welfare Giulio Gallera che hanno ribadito la necessità di stare in casa per continuare ad abbattere i contagi.

Diminuiscono i ricoveri in terapia intensiva in regione: meno 28. «Il virus gira ancora -ha spiegato Gallera- ma è meno forte. Lo è quando ha meno persone su cui diffondersi». Si tratta dell’unico dato in diminuzione. I ricoveri hanno superato quota 12mila (più 149). Cresciuti anche i decessi: 273 in più e 10.511 in tutto.

Fabrizio Sala ha messo in guardia dall’aumento di mobilità segnalata in questi giorni, in particolare nelle zone di passaggio versi luoghi di villeggiatura con aumenti del 5-7%. Un dato che ha spinto ad allertare le Prefetture per aumentare i controlli in queste aree.

Sala ha anche parlato di un progetto scientifico che si sta realizzando tra Usa, Canada e Lombardia per la produzione di un nuovo tipo di respiratore che si produce più velocemente e a costi inferiori. Un progetto sostenuto da grandi aziende che sta per essere certificato dall’Istituto superiore della sanità americano. È stato testato dall’università Bicocca proprio all’ospedale San Gerardo.