Concorezzo – L’operazione della Guardia di finanza è stata ribattezzata “Wall Street”. Un po’ perché tutto verte intorno a frodi finanziarie, ma soprattutto perché le società che servivano a tenere in piedi la maxi truffa avevano in gran parte sede nella stessa strada del centro di Cassino, in provincia di Frosinone.
Nei giorni scorsi la scoperta di “una delle truffe finanziarie più estese mai accertate”, come l’hanno definita gli uomini delle Fiamme Gialle di Frosinone, ha riportato gli amministratori di Concorezzo con la memoria indietro di otto mesi, quando il Comune e la società Bluwater, proprietaria di Acquaworld, rischiarono di arrivare ai ferri corti per tre fideiussioni dell’importo di 6 milioni di euro, presentate dall’azienda e contestate dalla giunta perché considerate non più valide. Nel 2009, senza che l’amministrazione ne fosse a conoscenza, tutte e tre le società che emisero le fideiussioni (una con sede a Roma e le altre due a Cassino) vennero cancellate dall’elenco della Banca d’Italia per una serie di inadempienze. Ora i nomi di alcune delle società a cui Bluwater decise di affidarsi per la consegna delle fideiussioni a garanzia del Comune comparirebbero nella maxi operazione eseguita lo scorso fine settimana dalla Guardia di Finanza di Cassino.
In tutto sarebbero 25 le finte società finanziarie (tutte di Cassino, ad eccezione di una con sede a Roma e una seconda di Benevento) che emettevano fideiussioni abusive, incassavano i premi assicurativi e poi sparivano nel nulla, rendendosi non solvibili: una maxi-truffa da quasi 3 miliardi di euro, della quale sono state vittime almeno 60 mila persone in tutta Italia. L’oggetto della frode era la fidejussione, un contratto con il quale una società finanziaria (una banca o una compagnia assicurativa) dietro compenso accetta di fare da garante ad una persona o ad una impresa: per garantire, ad esempio, il pagamento di un mutuo per la casa, un contratto o il pagamento di imposte all’amministrazione finanziaria.
Dal 2005 l’organizzazione costituiva società finanziarie che emettevano in tutta Italia fidejussioni senza avere le debite autorizzazioni e i requisiti di legge. Per attirare i potenziali clienti, le società offrivano un prodotto finanziario a prezzi molto più bassi e competitivi rispetto a quelli ordinariamente praticati; oltre 30 mila le vittime che hanno sottoscritto le fidejussioni (titoli dal valore totale di 2,8 mld di euro di capitale garantito) a garanzia di altrettanti beneficiari. Tra questi, ci sarebbe potuto essere anche il Comune di Concorezzo, se non fosse stato per il segretario comunale, Giuseppe Mendicino (ormai in partenza per Arcore), che otto mesi fa avvisò l’amministrazione dei rischi. Il sindaco Riccardo Borgonovo, quindi, invitò Bluwater a presentare nuove fideiussioni.
Erika Camasso