Cesano Maderno – Notte da incubo per una pensionata di 71 anni residente al quartiere Villaggio Snia. Convinta di trovarsi di fronte la figlia, è stata svegliata da un ladro. La sua richiesta disperata di lasciarla in pace, è stata seguita dall’indifferenza del topo d’appartamento, che ha continuato tranquillamente a rovistare tra i cassetti. Oggi Rafaela Celentano racconta quei momenti ancora con terrore, lei che abita in una porzione di casa in via Padania, piccola traversa di via Sicilia, direttamente collegata all’abitazione della figlia attraverso una porta comunicante. É qui che alle 5.15 del 28 marzo è entrato un ladro, ma probabilmente si trattava di una banda. I
l furfante si è aperto un varco dalla finestra della camera da letto degli ospiti. «Ha praticato tre fori nell’infisso- racconta la settantunenne – ha aperto la finestra e ha rovistato dappertutto. Sinceramente sentivo dei rumori provenire dall’altra camera, ma nonostante l’ora pensavo si trattasse di mia figlia. Dalla morte di mio marito abbiamo collegato le abitazioni con una porta». Ma purtroppo qualche istante dopo ha avuto una terribile sorpresa: «Ho sentito aprire la porta, ho iniziato a pronunciare il nome di mia figlia, invece si è presentato uno sconosciuto. Non l’ho visto bene in volto, aveva una torcia sulla fronte». Oppure la teneva in pugno e l’ha puntata dritta agli occhi della poveretta, per evitare di essere riconosciuto.
«Ero terrorizzata, paralizzata dalla paura. Con la poca voce che mi usciva dalla bocca, gli ho detto che non avevo nulla in casa, di lasciarmi stare, temevo che mi facesse qualcosa di male». Il ladro, come se lei non ci fosse, ha aperto i cassetti del comò e ha iniziato a rovistare dappertutto. «Si è avvicinato anche al letto- continua Rafaela- e alla fine se n’è andato». Il furfante non ha portato via nulla. «Perché in casa mia non c’è proprio niente da rubare, come continuavo a ripetergli disperata».
La pensionata non ci sa dire se nell’abitazione ci fossero anche dei complici: «Ho visto solo quell’uomo e quella luce, ma credo che fossero più di uno». A ladro lontano la settantunenne ha trovato la forza di avvisare la figlia e di raccontare tutto quello che le era accaduto. Un’esperienza terribile: «Non me la scorderò mai, guardi nel raccontarla ho ancora paura». Ora Rafaela ha deciso di proteggere la sua casa con un sistema d’allarme, nella speranza che il tempo cancelli per sempre il terribile ricordo di ladro in piedi in piena notte a due passi dal proprio letto.
Cristina Marzorati