Cesano, la dura vita dei ciclistiCome stare in un «Giro dell’oca»

Non è un segreto: il sistema di piste ciclabili a Cesano Maderno fa acqua da tutte le parti. Il problema principale è che le ciclabili non sono mai state realizzate pensando ad un sistema di rete che considerasse la città nel suo complesso.
Cesano, la dura vita dei ciclistiCome stare in un «Giro dell’oca»

Cesano – Dura la vita del ciclista. Il tradizionalissimo ”Giro dell’oca”, con tanto di ”Imprevisti” e ”torna al via”, ben si addice a chi, inforcata l’amata due ruote, volesse dirigersi da Desio all’Oasi Lipu, passando per Cesano Maderno.
Via per Desio è tutta uno scoglio, solo che invece della risacca ci sono i rovi a trasformare una semplice gita in una Parigi – Dakar. Arrivati al Molinello, l’imprevisto: la ciclabile finisce e veniamo lasciati su una delle principali arterie di traffico cesanesi. La salvezza è a poche centinaia di metri, ma lo slalom tra le auto parcheggiate nella corsia nuovamente riservata è degno di una Coppa del Mondo. Si devia verso il cimitero e poi Binzago. All’arrivo in via Battisti, la beffa: o ti carichi la bici in spalla ed usi il sottopassaggio pedonale o ti conviene ”aspettare l’onda” e sperare che nessun auto entri ”a cannone” nel sottopassaggio. L’ultimo scoglio da superare si chiama Comasina. Stop. Finalmente il tanto agognato verde.
Non è un segreto: il sistema di piste ciclabili a Cesano Maderno fa acqua da tutte le parti. «Il problema più grosso è che le ciclabili non sono mai state realizzate pensando ad un sistema di rete che considerasse la città nella sua interezza – spiega Vito Colombo, del comitato San Pio X e uno degli ideatori del movimento di ciclisti ”consapevoli” Critical Mass – ci sono molti piccoli tratti, probabilmente realizzati dai privati come scomputo oneri, realizzati senza un apparente criterio». La maggiore urgenza è quella di collegare le periferie al centro: l’utenza debole ha bisogno dei suoi spazi, non ci sono collegamenti tra le aree verdi pubbliche, verso le scuole, le chiese, gli uffici.
«In passato sono state fatte scelte discutibili, basti pensare al sottopasso di via Battisti, che non ha una rampa percorribile dalle biciclette – spiega Gianluca D’Amato, il portavoce del comitato di quartiere Sacra Famiglia – o via Groane, dove non sappiamo se con l’arrivo della Saronno – Seregno ci troveremo di fronte ad un nuovo corso Libertà». Porre rimedio a queste situazioni è possibile, basta coordinarsi. Lo dimostra l’esperienza di un gruppo di associazioni che coinvolge 44 comuni brianzoli e di cui fa parte anche il comitato di quartiere Sacra Famiglia. La conferenza ha steso una serie di segnalazioni preventive sul Piano territoriale di coordinamento provinciale). Il comitato cesanese ha contribuito a realizzare un progetto (nel grafico) che prevede la realizzazione di piste ciclabili tra i boschi di Sant’Andrea a Misinto, l’Oasi Lipu di Cesano Maderno, Villa Pusterla Crivelli di Limbiate e la polveriera di Solaro.
«Nelle ultime sedute il consiglio provinciale ha adottato le nostre segnalazioni preventive, trasformandole in osservazioni – spiega D’Amato – Questo traguardo non significa ancora che le opere saranno realizzate, ma che quando ci sarà disponibilità economica avranno la priorità su quelle da progettare. L’invito è rivolto alle altre associazioni di Cesano che hanno a cuore questi temi, perchè si uniscano a noi».
Gionata Pensieri