Cerimonia di chiusura della 100km Il testimone alla Corea del Sud

Cerimonia di chiusura della 100km
Il testimone alla Corea del Sud
Seregno – È sceso ieri sera il sipario sulla quarta edizione della Cento chilometri di Seregno, la massacrante granfondo podistica promossa dal Comune di Seregno, con la collaborazione dei Marciacaratesi, che quest’anno ha assegnato i titoli mondiali ed europei della specialità e quelli mondiali Master. La cerimonia di chiusura è stata ospitata dal Palaporada di via alla Porada ed è stata caratterizzata da alcuni momenti molto emozionanti. 
Giorgio Calcaterra, il tassista romano vincitore della prova in campo maschile, ha monopolizzato la scena, ritirando dapprima il premio come atleta dell’anno della Iau per quanto riguarda le ultramaratone e poi le medaglie d’oro in qualità di campione iridato e continentale a livello individuale ed a squadre, nel secondo caso ovviamente insieme agli altri compagni al via. «Giorgio ha qualità umane profonde -ha sottolineato nell’occasione Gregorio Zucchinali, capodelegazione azzurro e presidente della Federazione italiana ultramaratona-, perché è una persona umile». 
Tra una premiazione e l’altra, il sindaco di Seregno Giacinto Mariani ha consegnato la bandiera del mondiale alla delegazione della Corea del Sud, che provvederà all’organizzazione dell’edizione dell’anno venturo. «Il bilancio della giornata di oggi è molto soddisfacente -ha commentato il primo cittadino seregnese-. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato insieme a me, dal mio staff fino al gruppo dei volontari». Le cerimonia ha consentito inoltre di ufficializzare i nuovi campioni iridati Master. I primi posti se li sogno aggiudicati la statunitense Amy Sproston (MF35), l’italiana Marina Zanardi (MF40), la giapponese Mami Kudo (MF45), la statunitense Meghan Arbogast (MF50), l’olandese Annegarn Els (MF55), l’italiano Alberico Di Cecco (MM35), il tedesco Andrè Collet (MM40), il francese Ludovic Dilmi (MM45), il portoghese Fernando Fernandes (MM50), il bielorusso Aliaksandr Rymasheuski (MM55), l’italiano Carluccio Bordoni (MM60), l’italiano Adamo Romele (MM65), il tedesco Norbert Hoffmann (MM 70) e l’italiano Antonino Caponetto (MM75). 
P. Col.