Carate, vietato il barbecuenelle aree verdi pubbliche

Barbecue bandito dalle aree verdi pubbliche della città. Le forze politiche hanno votato all'unanimità, in consiglio comunale, la modifica al regolamento di Polizia urbana. E la maggior parte dei cittadini ha approvato il provvedimento.
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Carate Brianza – Il regolamento di polizia urbana si dota di una nuova norma che mette i paletti agli insediamenti anche temporanei sul territorio del Comune. La modifica è stata approvata all’unanimità all’ultimo consiglio comunale. Maggioranza e opposizione sono state compatte nello stabilire che «all’interno dei parchi, dei giardini pubblici e di tutte le aree verdi pubbliche o aperte al pubblico, è severamente vietato organizzare bivacchi e installare strutture anche portatili quali, ad esempio, tavolini, ombrelloni e gazebo per consumare veri e propri pasti». Solo la polizia locale è autorizzata a concedere eventuali deroghe.

Sarà ancora possibile consumare una merenda sull’erba. Vietato, invece, accendere fuochi e barbecue, abbandonare rifiuti e imbrattare manufatti o attrezzature, organizzare giochi che disturbino la quiete delle persone, usare radio, televisori portatili e altri apparecchi sonori ad alto volume, introdurre cani sciolti o altri animali e organizzare giochi con la palla al di fuori degli spazi destinati. La modifica segue il solco dell’ordinanza sindacale del 2009 che vietava bivacchi e pic-nic, e la rende definitiva.

Applaude alla decisione del consiglio comunale Domenico Monti, che da anni, in convenzione con il Comune, cura il decoro del Parco della Rovella: «C’erano domeniche in cui arrivavano qui mille e più persone a sdraiarsi sull’erba per i pic-nic. Non si riusciva a stare in casa dal rumore e non parliamo delle auto che erano parcheggiate ovunque. Il giorno dopo c’era immondizia dappertutto ed erba bruciata. Era un disastro. Ma forse- aggiunge l’ottantenne di Agliate- si poteva sorvolare su alcuni divieti, come quello di giocare a palla. Il problema sono i barbecue».

Ricorda i tempi delle invasioni barbariche sull’erba anche Cristina Galbiati: «Ben venga chi si sdraia a prendere il sole ma non chi si accampa da mattino a sera, come succedeva fino al 2009, quando le varie etnie si spartivano le zone. C’era parecchia confusione anche in strada: non si riusciva a uscire di casa in bici, a volte, tante erano le auto parcheggiate. Per fortuna con l’ordinanza la situazione si è normalizzata». «Quante volte- dice Diego Bonaventura- ho visto persone pescare nel Lambro con il barbecue acceso a fianco. L’ordinanza con il divieto ci voleva e la modifica al regolamento pure. L’immondizia e l’inciviltà erano un problema serio qui al Parco della Rovella. Vedo che anche i vigili passano spesso a controllare: bene così» .

Ha un’altra idea Irene Liguori: «Secondo me si potrebbero permettere i barbecue. L’importante è che non si sporchi l’area. Basterebbe un servizio minimo di pulizia la sera da parte del Comune. E’ un peccato che l’area resti vuota e che la gente non la possa utilizzare». Abita a Besana ma è spesso al Parco Fontanelle con il suo cagnolino Graziano Tomei, che dice: «Vietare l’ingresso a cani senza guinzaglio non serve. Ognuno di noi che la sera ci troviamo qui con il nostro cane sa che cane ha. A rovinare i giardini sono le persone che distruggono i cestini e sporcano, non gli animali».
Alessandra Botto Rossa