Carate, piantagione di cannabisin un campo di grano

Carate – La passione per il giardinaggio a volte è davvero troppo “stupefacente”. Scoperta decisamente singolare, quella fatta nei giorni scorsi nell’ambito di un servizio svolto in stretta collaborazione tra i carabinieri di Orio al Serio, nucleo elicotteri, e i militari della stazione di Carate. In un’area verde in via Montenero, al confine tra Albiate e Carate, i militari hanno notato quattro piante di cannabis, perfette per ricavarne marijuana o hashish. Completamente fiorite e alte addirittura un metro e ottanta, praticamente come un uomo, spiccavano – eccome – tra il grano.

Avvistamento dal cielo
– Il sequestro è scattato in seguito a un avvistamento dall’alto. Gli uomini dell’Arma di Orio al Serio, impegnati anche nel contrasto della coltivazione di sostanze stupefacenti, nel sorvolare la zona dell’alta Brianza non hanno potuto fare a meno di notare quattro grosse piante che spuntavano in un campo di grano. Esperti in materia, non ci hanno impiegato molto ad associare le belle foglie appuntite alla cannabis. Oltretutto non è certo una rarità che i “produttori fai da te” di stupefacenti cerchino grandi campi di grano, per tentare di nascondere a dovere le loro piantine. Questa volta però è andata male. L’avvistamento dall’elicottero è stato subito oggetto di una segnalazione ai carabinieri della compagnia di Seregno, che a ruota hanno contattato i colleghi della caserma di Carate. Individuata a dovere la posizione, gli uomini del luogotenente Salvatore Vetrugno sono entrati in azione. Scoperte le piante, alte – come detto – ben un metro e ottanta ciascuna, pienamente fiorite e quindi pronte per essere “lavorate” e vendute, si sono appostati per diverse ore, nel tentativo di dare un nome al “coltivatore diretto”. La normativa prevede l’arresto proprio per il reato di coltivazione di sostanze stupefacenti.

Spartito il "contadino"
–  I controlli si sono ripetuti su più giorni, nella speranza che il padrone si facesse vivo. Ma nulla le piante erano state praticamente abbandonate. Agli uomini dell’Arma non è rimasto far altro che strapparle alla radice e portarle in caserma e poi sono state naturalmente poste sotto sequestro. Chissà come sarà sorpreso il proprietario quando, nell’entrare nel campo, facendosi strada tra le pannocchie, non si troverà più davanti le amate piantine tanto cresciute, ma un enorme buco incolto. Non è la prima volta che i carabinieri della compagnia di Seregno svolgono servizi di questo tipo e a fare da muro di protezione alla cannabis sono sempre le pannocchie. Già i proprietari dei campi di grano bagnano il loro prodotto, ma intanto fanno crescere a dismisura le piante della droga.
Cristina Marzorati