Incapace di intendere e volere, e socialmente pericoloso. Gli esiti della perizia psichiatrica voluta dalla procura di Monza per accertare le condizioni di Giulio Campisi, il 37enne che lo scorso mese di marzo ha massacrato di botte per strada la caratese Francesca Consonni, 78 anni, riducendola in pericolo di vita, sembrano essere inequivocabili. L’uomo verrà processato con rito abbreviato il prossimo 21 maggio, davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Monza. La procura della Repubblica (pm Salvatore Bellomo) procede per tentato omicidio.
L’accertamento di natura medico legali sulle condizioni pischiatrice dell’uomo, tuttavia, lasciano intravedere chiaramente quale potrà essere l’esito giudiziario della vicenda.
La perizia eseguita dal professor Marco Lagazzi, incaricato dal magistrato inquirente, avrebbe concluso per l’infermità mentale sia attualmente, che al momento del fatto. Lo specialista avrebbe inoltre evidenziato un giudizio di “pericolosità sociale” di Campisi, da anni sofferente a causa di turbe psichiche.
L’uomo dopo un primo periodo trascorso nell’infermeria del carcere di Monza, si trova da tempo presso la struttura di Castiglione delle Stiviere, uno di quei centri che prima dell’introduzione di una recente riforma di legge venivano definiti ospedali psichiatrici giudiziari.
La povera donna era stata bersagliata da calci e pugni alla testa. Le urla dell’anziana avevano attirato l’attenzione di una vicina, che aveva chiamato i carabinieri della compagnia di Seregno. Quando erano arrivati in via Virgilio pochi minuti dopo, la donna era sull’asfalto, già quasi priva di sensi, mentre il suo aggressore era seduto e la fissava con lo sguardo assente. I motivi di un’aggressione tanto brutale, non sono mai emersi.