Calcaterra e l’Italia alla 100 kmA Seregno è un trionfo azzurro

La 100 km di Seregno regala grandi soddisfazioni all'Italia: Giorgio Calcaterra vince e mette in bacheca il terzo titolo mondiale della carriera, Alberico di Cecco è terzo e l'Italia vince la classifica a squadre. Amy Sproston vince tra le donne.
Calcaterra e l’Italia alla 100 kmA Seregno è un trionfo azzurro

Seregno – Una giornata caratterizzata da condizioni climatiche altalenanti ha accompagnato lo svolgimento della Cento chilometri di Seregno, che quest’anno assegnava i titoli mondiali ed europei di specialità e quelli mondiali Master.

Gli uomini – In campo maschile, Giorgio Calcaterra ha sbaragliato la concorrenza, imponendosi in 6h23’21”, suo nuovo personale sulla distanza, e riconfermandosi così dopo il successo di Winschoten, in Olanda, dello scorso settembre. Secondo si è piazzato lo svedese Jonas Buud, in 6h28’57”, mentre il terzo a tagliare il traguardo è stato l’altro italiano Alberico Di Cecco, protagonista di una grande rimonta nel finale, che ha concluso in 6h40’36”.
«Ho faticato molto nell’ultimo chilometro – ha spiegato una volta ripreso fiato il tassista romano, che ha portato a tre il numero dei mondiali nel suo carniere – Sono contento, anche perché Seregno mi ha portato ancora una volta fortuna».

Il riferimento è stato all’exploit della seconda edizione, quando Calcaterra aveva iscritto il suo nome nell’albo d’oro dopo quello dell’ungherese Attila Vozar, trionfatore della prima edizione. Soddisfatto anche Di Cecco: «Ho avuto problemi intestinali nel secondo e nel terzo giro e di crampi nel quarto. Una medaglia però è sempre una medaglia e sono felice. Complimenti all’organizzazione: essere in Italia ci ha regalato una spinta in più». Spinta che si è tradotta nel titolo a squadre per gli azzurri, assegnato tenendo conto dei tempi dei primi tre di ciascuna nazionale, davanti a Stati Uniti e Francia.

A dare manforte a Calcaterra e Di Cecco è stato in questo caso Daniele Palladino, che ha fermato le lancette del cronometro dopo 7h02’52”, sedicesimo assoluto.

Le donne – Tra le donne, primo gradino del podio per la statunitense Amy Sproston, che ha terminato la prova in 7h34’08”, davanti alla svedese Kajsa Berg, beffata in dirittura d’arrivo dopo aver condotto a lungo, che si è tuttavia consolata con il titolo europeo. Per lei il riscontro cronometrico è stato di 7h35’23”. Terza la russa Irina Vishnevskaja, in 7h36’01”, mentre sesta, ma terza a livello continentale, è risultata l’ungherese Judit Foldingné, in 7h43’55”. Qui il primo posto a squadre è andato agli Stati Uniti, che hanno preceduto Giappone e Russia. Solo quarta l’Italia. Per la compilazione completa delle graduatorie Master, occorrerà invece aspettare.

La Mezza – La Mezza maratona, andata in scena in mattinata, ha infine salutato i successi di Luca Merighi della Ginnastica Comense tra gli uomini, in 1h09’18”, e di Noemy Gizzi dell’Atletica Faenza tra le donne, in 1h23’56”. Quest’ultima si è così rifatta per la mancata partecipazione alla gara più importante: «Me lo ha impedito un infortunio, ma ho voluto esserci comunque. L’anno prossimo tornerò».
Paolo Colzani