Burago di Molgora – La battaglia di Croce Castiglia e delle famiglie delle vittime della strada prosegue. In nome di Matteo La Nasa suo figlio e in nome di tutti coloro che oggi non ci sono più. La scorsa settimana infatti Croce Castiglia, insieme ad altre madri che come lei conoscono il dolore della perdita di un proprio caro, sono state ascoltate dal Senato della Repubblica.
«Siamo andate a Roma – ha detto Croce – alla presenza della vicepresidente del Senato, Emma Bonino, e di altri politici di rilievo abbiamo sottolineato la nostra situazione e quello che vogliamo: l’introduzione nel codice legislativo del reato di omicidio stradale».
In Senato ha parlato Stefano Pedica dell’Italia dei valori, che così si è espresso: «La denuncia di queste mamme, di questi genitori, fratelli e sorelle che si sono visti privati da un giorno all’altro del loro caro del loro familiare, è sull’assenza della certezza della pena». Pedica ha anche aggiunto: «La patente dovrebbe essere ritirata a vita ai pirati della strada e andrebbe restituita la dignità a queste famiglie che, a volte, vengono persino denigrate da processi lunghissimi contro chi ha commesso il reato e da proposte di transazione».
Emma Bonino si è presa solennemente l’impegno di inserire in agenda una discussione proprio sull’argomento: «Se tutto procederà come sembra – ha aggiunto Croce – tra una ventina di giorni dovremo tornare a Roma per approfondire il tema». Ma l’attivismo della famiglia La Nasa non si ferma qui. Infatti il prossimo 18 luglio, nel lecchese, precisamente nel luogo dove è iniziato il calvario di Matteo, si svolgerà una fiaccolata per tenere desto il ricordo del giovane buraghese. E soprattutto per non far cadere nel dimenticatoio il processo che vede alla sbarra il conducente del veicolo che due anni fa gli piombò addosso. Anche la comunità di Burago non vuole dimenticare Matteo.
Il prossimo 7 luglio don Massimo Zappa intitolerà una sala della struttura oratoriana di via Gramsci alla memoria del giovane Buraghese, scomparso da quasi un anno, dopo 16 mesi di coma. In quello stesso fine settimana si svolgerà anche un torneo di calcio dedicato a Matteo. Il giovane La Nasa ha militato per molti anni nella locale squadra di calcio, l’Us Buraghese. Per perseguire l’obiettivo legislativo, un paio di settimane fa la famiglia La Nasa ha deciso di creare una Onlus. L’associazione ha uno scopo alto: «L’associazione «Matteo La Nasa Onlus» – si può leggere in una lettera aperta scritta da Croce – si propone di promuovere e perseguire un’inversione di tendenza nel nostro sistema giuridico e sociale, che ponga finalmente la vittima ed i familiari della vittima al centro del dibattito». L’associazione fornisce gratuitamente anche pareri legali ai familiari delle vittime della strada.