Burago, crisi alla maison VersaceSciopero bianco dei lavoratori

Burago, crisi alla maison VersaceSciopero bianco dei lavoratori

Burago Molgora – Versace è in crisi. Dall’azienda: «Ci sono 350 lavoratori in esubero in tutto il mondo». Dal laboratorio di Burago:«Dopo anni di attività ce lo dicono con un comunicato stampa». Sono in 70 nel laboratorio di Burago: 70 che inventano le nuove collezioni della casa di moda. Ovviamente non tutti, ma nel sito buraghese si fa sviluppo dei prodotti. Il grande marchio della moda italiana però si appresta a chiudere il bilancio in rosso. Secondo il comunicato distribuito dall’azienda la ripresa si rivedrà solo nel 2011. L’imperativo quindi è tagliare i costi: «Queste misure saranno implementate entro la metà del prossimo anno – si legge in una nota dell’azienda – e porteranno a una riduzione di circa 350 dipendenti a livello mondiale».

I tagli verranno effettuati in tutti i settori, dicono sempre dalla casa madre, tranne nella parte creativa, il product development e il brand management. Ma a Burago non ci sono solo quelli che disegnano i nuovi vestiti. Ci sono magazzinieri, addetti di laboratorio e impiegati. Sembrerebbero loro quelli veramente a rischio. I lavoratori intanto sono preoccupati anche per come si potrà gestire la vicenda a livello sindacale. Infatti nei tre stabilimenti italiani di Versace – a Milano, a Burago e a Novara – ci sono condizioni contrattuali diverse. Burago e Novara hanno un contratto tessile, ma sono in due regioni differenti, mentre Milano ha un contratto riferito al commercio. La voce che si rincorre è una sola: la trattativa sarà fatta a livello nazionale, anche perché la maggior parte dei tagli, con ogni probabilità, avverrà proprio in Italia. C’è da sottolineare come i lavoratori alla notizia degli esuberi abbiano già mosso i primi passi verso la protesta. A Burago infatti è scattato lo sciopero degli straordinari: insomma lo sciopero bianco.

L’agitazione è stata dettata anche dal fatto che da un paio di settimane i rappresentanti dei sindacati abbiano chiesto un incontro con i vertici aziendali, ma nessuno dai piani alti ha ancora risposto. A quanto si è appreso il piano di ristrutturazione non sarà indolore, a fronte di un bilancio che per il 2009 prevede ricavi per 273 milioni, contro i 336,3 milioni del 2008. Il piano messo a punto in questi mesi dal consiglio di amministrazione, prevede una razionalizzazione dell’assetto organizzativo e la revisione della rete di negozi diretti. Per esempio Versace nello scorso anno ha chiuso una boutique in Giappone.

«L’andamento delle vendite ha risentito della crisi finanziaria globale e l’azienda prevede di chiudere l’anno in perdita – ha riferito alla stampa l’amministratore delegato della griffe Gian Giacomo Ferraris – nessuna organizzazione può permettere il protrarsi di una situazione come questa, soprattutto considerato che per il 2010 non si prevede una ripresa del settore». Ferraris è però ottimista per il futuro: «La riorganizzazione che presentiamo oggi ci garantirà una solida piattaforma su cui riprendere la crescita».
Lorenzo Merignati