Brugherio – Il sindaco leghista Maurizio Ronchi resta in sella. La mozione di sfiducia presentata in consiglio lunedì sera dal Pdl, partito di maggioranza, è stata ritirata. A giustificare il passo indietro dei berlusconiani sono state le dimissioni del direttore generale Claudio Sarimari. Il Pdl ne chiedeva la testa da tempo e il suo licenziamento era la condizione indispensabile per il ritiro della mozione. Alle 21.40, il consiglio è stato sospeso, la giunta si è riunita e Ronchi ha firmato la revoca dell’incarico al direttore generale. La mozione è stata dunque ritirata dopo un fuoco incrociato di critiche da parte del centrosinistra che ha definito la serata “il capolinea del governo”.
Sarimari, che solo dieci giorni prima escludeva di dimettersi, ha giustificato sibillinamente il cambio di rotta: «Il coraggio e la dignità – ha commentato – non sono cose che si comprano, o le hai o non le hai». Il riferimento è probabilmente al sindaco Maurizio Ronchi che pur di mantenere in piedi l’Esecutivo ha ceduto alle pretese del Pdl. La mozione di sfiducia di lunedì era legata all’esito di una commissione d’inchiesta su un intervento urbanistico che ha evidenziato un presunto conflitto d’interessi di Sarimari.
Martedì mattina il direttore generale a sorpresa ha ritirato le dimissioni e si è reso irreperibile. Un gesto simbolico che non cambia la sostanza dei fatti.