Brugherio, bufera in maggioranzaA vuoto due consigli comunali

Brugherio – È una vera bufera quella che si sta abbattendo sulla maggioranza di centrodestra di Brugherio. Le tensioni interne tra Lega nord (partito del sindaco) e Pdl affiorano e lunedì scorso hanno addirittura fatto andare a gambe all’aria la convocazione del consiglio comunale, con poche ore di preavviso. Consiglio riconvocato per venerdì sera, saltato di nuovo e rimandato in ultima istanza a mercoledì 9 giugno.

Primo stop –
  Lunedì scorso alcuni esponenti del Pdl l’avevano detto: noi disertiamo e facciamo saltare il numero legale. Una scelta arrivata come gesto estremo dopo, sembra, reiterati tentativi di sollevare alcune questioni. Così, dalle 18.30 fino a tarda sera, il Pdl si era riunito nella sede di partito. Presenti, il direttivo, i consiglieri e gli assessori. All’ordine del giorno, ormai improrogabili, un paio di questioni che pare siano state sollevate da uno dei coordinatori di partito (Andrea Carafassi, ex An) e da tre consiglieri berlusconiani insoddisfatti: Antonino Tumminello, Giuseppe Valentino e Massimo Pirola. In discussione innanzitutto il ruolo del city manager, Claudio Sarimari, figura che dovrebbe mantenere mansioni tecniche ma che, secondo Carafassi, «sconfina spesso nelle questioni politiche e partecipa alle riunioni di giunta, nonostante le nostre ripetute segnalazioni sull’inopportunità di questa prassi». Al secondo posto nell’odg, un tema particolarmente scottante: la composizione della giunta.
«Dopo un anno di mandato – ha precisato Carafassi – una sorta di tagliando per tutti gli assessori mi sembra una buona idea. Una volta valutato l’operato, trovo possibile un rimpasto di giunta che dovrebbe comunque essere messo ai voti».

Venerdì sera –
Tensioni riemerse in occasione del consiglio comunale di venerdì: primo appello senza numero legale per assenza di Carafassi, Valentino, Ros (era nell’atrio), Tumminello, Pirola e del ritardatario Cerizza, secondo appello aggiornato dopo mezzora col numero legale raggiunto grazie alla presenza dei consiglieri di minoranza Corbetta e Calabretta. A quel punto il Pdl si è astenuto dal rientrare e tutto è stato rimandato a mercoledì.