Brugherio, addio ai fratelli ChiodiCentinaia di persone ai funerali

Centinaia di persone ad affollare la chiesa di San Carlo in via Togliatti, altra gente ad attendere i feretri sul sagrato. È una vera folla quella che venerdì pomeriggio ha voluto partecipare ai funerali di Angelica ed Emanuele Chiodi, morti in un incidente stradale sulla Sp13.
Brugherio, addio ai fratelli ChiodiCentinaia di persone ai funerali

Brugherio – Centinaia di persone ad affollare la chiesa di San Carlo in via Togliatti, altra gente ad attendere i feretri sul sagrato. È una vera folla quella che venerdì pomeriggio ha voluto partecipare ai funerali di Angelica ed Emanuele Chiodi. Durante l’omelia, il parroco della frazione don Daniele Turconi ha ricordato i due giovani, «due bravissimi ragazzi, senza difetti, che non si facevano notare molto ma che si fanno notare ora che non ci sono e che si avverte la loro mancanza». Don Daniele ha riferito alla comunità anche le parole di mamma Marinella, pronunciate durante il rosario recitato la sera seguente alla tragedia. La donna ha avvicinato i compagni di classe di Angelica e ha raccomandato loro di vivere bene la loro vita e di non buttarla via.

I contributi si sono susseguiti numerosi, presentati dal nonno di Angelica ed Emanuele. I compagni del 19enne, al quarto anno di perito aeronautico, hanno portato la pagella dell’amico, i compagni di Angelica hanno offerto un dono ai genitori e una coppia di coniugi di Vimercate che lo scorso anno ha vissuto lo stesso lutto ha regalato un messaggio di speranza, preannunciando la luce, in fondo al buio percorso che aspetta mamma e papà Chiodi. Tra i presenti, oltre a familiari e amici, anche rappresentanti delle forze dell’ordine locali e delle istituzioni che nel dramma hanno voluto giocare un ruolo attivo.

«L’intera città è profondamente colpita – recitava il breve comunicato diffuso giovedì dal Comune – L’amministrazione comunale, interpretando l’emozione suscitata e il comune sentimento di vicinanza alla famiglia, ha proclamato il lutto cittadino in occasione delle esequie». Ieri, bandiere a mezz’asta e saracinesche abbassate. Il sindaco Maurizio Ronchi ha preso la decisione, ma a sospingerlo è stato l’umore dell’intera città idealmente stretta intorno a mamma Marinella, 39 anni, e a papà Cristiano, titolare di un’officina meccanica in via San Maurizio al Lambro che gestisce anche il parco auto della Polizia locale. Sul portone d’ingresso campeggia un foglietto “chiuso per lutto” che nessuno ha bisogno di leggere, perché la notizia ha fatto il giro della Brianza in poche ore.

«È una tragedia terribile – commentava Ronchi a caldo – e noi faremo il possibile per aiutare la famiglia». Poi le visite a casa dei Chiodi, in via Stelvio. Forse non c’è nulla da dire di abbastanza grande per alleviare anche solo per un attimo il dolore. Ma ci hanno provato gli amici del Villoresi, il centro ippico di Inzago dove si allenavano Emanuele e Angelica, con una lettera per la famiglia pubblicata giovedì sul sito web Sportendurance.it e letta al funerale.
«Si vorrebbero trovare le parole – dice – si vorrebbe poter fare qualcosa, ma davanti a tanto sgomento ci si sente completamente impotenti, senza forze, senza fiato. Realizzare che ci troviamo davanti a un qualcosa la cui spiegazione non può essere assolutamente compresa con la ragione. Preghiamo solo che l’amore che avete instaurato con e per i vostri ragazzi possa darvi il coraggio. Il coraggio di credere, o quanto meno sperare, che il dolore per la separazione terrena verrà alleviato dalla gioia del ricongiungimento».

E in chiusura: «Marinella, Cristiano, vorremmo davvero poter dire qualcosa per lenire questo indicibile tormento. Vorremmo davvero adoperarci. Ma non esiste potenza alcuna, non esiste verbo. Possiamo solo dirvi che avete cresciuto due piccoli angeli».
Valeria Pinoia