Brianza, gli studenti e la legalitàQuestionario rivela sete di sapere

Gli studenti lombardi sono consapevoli della pericolosità della mafia e della sua capacità di infiltrarsi nelle istituzioni, ma non hanno le idee molto chiare sui meccanismi con cui agisce e si arricchisce. È quanto emerge da una ricerca condotta in 28 scuole superiori lombarde, anche in Brianza.
Brianza, gli studenti e la legalitàQuestionario rivela sete di sapere

Monza – Gli studenti lombardi sono consapevoli della pericolosità della mafia e della sua capacità di infiltrarsi nelle istituzioni, ma non hanno le idee molto chiare sui meccanismi con cui agisce e si arricchisce. È quanto emerge da una ricerca, presentata a Milano, condotta per conto della Regione dall’Istituto Eupolis che, tra il 14 gennaio e il 25 febbraio, ha intervistato 3.052 alunni di quarta e quinta superiore iscritti a 28 istituti.
Tra loro c’erano anche numerosi studenti residenti in provincia di Monza e Brianza: è il caso degli allievi del Majorana e del Versari di Cesano Maderno, del Curie di Meda, del Martin Luther King di Muggiò, del Floriani e del Vanoni di Vimercate.

I dati sono piuttosto singolari. Il 77,6% dei ragazzi è convinto che la criminalità organizzata si dedichi soprattutto al traffico di stupefacenti, solo il 34,7% è conscio che inquina il settore edile, il 31,1% che prospera con il commercio di armi, il 30,7% con lo sfruttamento della prostituzione, il 30,2% che ha contatti con la pubblica amministrazione, il 25,7% che controlla lo smaltimento illecito di rifiuti e il 9% il mondo del gioco d’azzardo e delle scommesse.
Gli studenti sono pessimisti sulla possibilità che le mafie possano essere sconfitte e chiedono di poter incontrare testimoni che li aiutino a comprendere il fenomeno. Se in astratto considerano valori importanti il rispetto delle regole e della legalità, quando sono toccati sul vivo sono disposti a chiudere entrambi gli occhi: il 70% giustifica chi viaggia sui mezzi pubblici senza biglietto, il 62% chi getta rifiuti per terra o sporca strade e parchi e il 59,5% chi acquista abbigliamento con marchi contraffatti.

La maggior parte di loro ritiene poco o per nulla grave scaricare musica da internet senza autorizzazione. Tra i comportamenti giudicati più gravi i ragazzi inseriscono il consumo di droghe pesanti (ma assolvono quello di marijuana e hashish), la guida in stato di ebbrezza, il mancato rispetto del Codice della strada, l’evasione fiscale, i furti nei negozi.

«Il questionario – commenta il pidiellino Stefano Carugo, presidente dell’Osservatorio regionale legalità – si è rivelato un successo. I dati ci dicono che dobbiamo far passare i valori della legalità attraverso la famiglia in quanto è l’unica istituzione in cui i giovani continuano a credere». «Dobbiamo – gli fa eco il leghista Massimiliano Romeo, l’altro componente brianzolo dell’Osservatorio – tornare a insegnare l’educazione civica nelle scuole. Comportamenti che dovrebbero essere condannati sono, invece, tollerati; dobbiamo, inoltre, fornire un’informazione più puntuale sulle modalità di azione delle mafie in quanto pochi sanno che operano anche nel settore del gioco d’azzardo e nelle sale Bingo».
Monica Bonalumi