Biassono – Periodo non troppo fortunato per Danilo Albericci, storico prestinaio di via Santo Stefano 17 a Vedano al Lambro, derubato giovedì scorso del suo furgone durante il giro quotidiano di consegna del pane a bar e minimarket. Erano circa le 10.30 quando Danilo Albericci parcheggia davanti al supermarket Carrefour Express in piazza San Francesco a Biassono. Dovendosi fermare solo pochi istanti, Danilo mette le chiavi nel vano porta oggetti in alto all’ abitacolo ed entra al minimarket. “Sono uscito dopo pochi minuti e il mio furgone non c’era più. Al momento ho pensato ad uno scherzo dei miei clienti – spiega il 52enne – ma poi ho capito di essere stato derubato. Ho allertato subito il 112, recandomi dai carabinieri di Biassono per denunciare il fatto”.
La notizia ha fatto subito il giro del paese e intorno alle 17, il furgone è stato ritrovato abbandonato nella zona industriale di Sovico. “Sono stato avvisato da un mio cliente che mi ha detto di aver notato un furgone simile al mio a Sovico- spiega- mi sono recato sul posto e appena sono salito a bordo, ho visto che non mancava nemmeno un panino. Mentre cercavo le chiavi, ho notato un pugnale da subacqueo e una busta in cellophane”. I carabinieri giunti sul posto, hanno rinvenuto e sequestrato il pugnale da subacqueo e una busta con all’interno quattro passamontagna ed un berretto in pelle nera. “Alla fine le chiavi erano rotte all’interno della serratura – racconta Albericci- e i ladri inoltre mi hanno fatto il pieno di gasolio: sono sicuro perché giovedì ero quasi a secco”.
Albericci aveva già subìto tempo fa il furto di un furgone, mentre lo scorso 24 maggio, ignoti si erano introdotti nell’attività di famiglia forzando e piegando la vetrata antisfondamento del negozio e asportando poche centinaia di euro trovate in un cassetto, ma provocando un danno di oltre mille euro. Ma le disavventure del panettiere vedanese sembrano non finire. Lunedì 9 luglio, verso le 22, è ritornato in bottega per pesare la farina. “Stavo lavorando quando ho visto la luce in cortile e questo significa che qualcuno stava passando sotto la fotocellula. Sono uscito e la portiera del mio furgone oscillava come se fosse stata aperta. Poi ho notato un uomo allontanarsi dal cortile e ho allertato i carabinieri. Non ho mai subito minacce, mi conoscono tutti. Difficile spiegare lo stato d’animo in questi momenti: io sono un burlone di natura, ma certo è che la rabbia si fa sentire e non è una cosa piacevole”.
Erica Sironi