Besana – Pressioni psicologiche sul personale, perché sottoscriva una lettera aperta che smentisca le difficoltà quotidiane nell’assistenza agli ospiti. La denuncia è delle dirigenti sindacali della casa di riposo Giuseppina Scola di Brugora, che spiegano: «Lo scorso mese circolava fra il personale una lettera da far sottoscrivere ai lavoratori che mirava a smentire quanto pubblicato dai giornali circa le difficoltà che devono quotidianamente affrontare i dipendenti per garantire agli ospiti un’adeguata assistenza. L’iniziativa ha avuto una bassissima adesione. Fallito il primo tentativo, ora si prova con un’altra lettera. E questa volta è la nuova coordinatrice e responsabile dei servizi sanitari, non dipendete della Fondazione ma assunta da libero professionista, ad invitare direttamente e singolarmente ogni dipendente ad aderire alla sottoscrizione della lettera. La stessa procedura viene adottata dal titolare della cooperativa che operata all’interno della Fondazione con i propri soci-lavoratori». «Alcuni lavoratori si sono rivolti a noi – spiegano le due dirigenti – lamentando il condizionamento subito da tali figure e il disagio a dover esprimere una loro opinione, soprattutto (ma non solo) per il fatto che si trovano in posizione di precariato, quali dipendenti della cooperativa e personale con contratto a termine. Tale atteggiamento è intollerabile anche perché è ben noto a chiunque abbia una minima conoscenza di psicologia, che una richiesta fatta da un diretto superiore è altamente condizionante e la risposta che ne deriva è, molto spesso, influenzata».
Il presidente della Fondazione che gestisce la casa di riposo, Giuseppe Crippa, si dice stupito della denuncia sindacale, e spiega: «Si tratta di libera iniziativa dei lavoratori, pertanto io e il consiglio di amministrazione, così come la direzione, ne siamo estranei. Non ne ero a conoscenza, ma a quello che so i dipendenti sono molto amareggiati per le accuse di pessima assistenza che circolavano sui giornali nei mesi scorsi». Tutta da sciogliere, inoltre, la questione della discontinuità gestionale alla casa di riposo, entro l’autunno, promessa dal sindaco Vittorio Gatti in consiglio comunale per tenersi buona la Lega Nord che invece pretendeva “la testa” di Crippa e dell’intero Cda. L’annuncio di Gatti cozza con le dichiarazioni di intenti di Crippa, che dice: «Non ci sono dubbi: non abbiamo nessuna intenzione di dimettersi e resteremo al nostro posto fino al 2013, alla naturale scadenza del mandato. Le parole di Gatti in consiglio comunale mi hanno sorpreso».