Besana, assalto armato al pubin due sotto processo a Monza

Besana – Un tentativo di rapina a dir poco movimentato, con tanto di clienti che si ribellano ai malviventi e un colpo di pistola pericolosamente sparato ad altezza d’uomo. Era la sera del 25 maggio dell’anno scorso, una notte da dimenticare per il bar Stregatto di via De Gasperi. Oggi ci sono due persone a processo, Ferruccio F., operaio 32enne di Barzanò, arrestato quella notte e già condannato col rito abbreviato per l’episodio di Besana, accusato di un’altra rapina commessa in provincia di Lecco, e Renato C., imputato sia per l’episodio dello Stregatto che per quello commesso nel Lecchese pochi giorni prima. Il processo si svolge in tribunale a Monza, e giovedì ha visto sfilare davanti ai magistrati alcuni testimoni, tra cui il maresciallo dei carabinieri che materialmente ha compiuto le indagini e i titolari dell’altro locale rapinato, un pub in una zona isolata di Garbagnate Monastero. Dopo il tentato colpo allo Stregatto, fallito per la reazione dei clienti e costato l’arresto in flagranza a Ferruccio F., i carabinieri erano venuti a sapere dell’altro episodio contestato, una rapina commessa con modalità simili. I testimoni avevano riferito di un gruppo d’azione di tre persone, armate di pistola e mazza da baseball, col volto coperto da un passamontagna ricavato da una manica di un maglione e con un paio di guanti da lavoro. Oggetti che vennero ritrovati durante alcune perquisizioni effettuate in casa degli imputati, legati tra loro da un vincolo di parentela (sono zio e nipote). Un teste inoltre, aveva descritto il colore degli occhi di uno dei rapinatori come “azzurro ghiaccio”, corrispondenti a quelli di Renato C.. Era emerso da fonti confidenziali, inoltre, che i due brianzoli alla sbarra avevano effettuato un sopralluogo allo Stregatto pochi giorni prima di entrare in azione. Il processo prosegue a febbraio, per sentire altre testimonianze.
Federico Berni