Battaglia a suon di firme a SovicoPer salvare lo scuolabus dell’asilo

Ben 1.600 firme in sole due settimane. E' il sostegno alla petizione avviata dalle famiglie dei bambini che frequentano la scuola dell'infanzia (statale e paritaria) contro la decisione dell'amministrazione di Sovico di togliere la corsa dello scuolabus per i piccoli della materna.
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Sovico – Ben 1.600 firme in sole due settimane. La petizione avviata dalle famiglie dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia (statale e paritaria) e dai residenti delle Cascine, per opporsi alla decisione dell’amministrazione comunale di Sovico di togliere la corsa dello scuolabus per i piccoli della materna, ha registrato una fortissima adesione. E venerdì mattina è stata protocollata in municipio.

Non è però detto che la petizione si fermi. Quanto raccolto in soli 15 giorni pare infatti essere solo il primo, peraltro convincente, segnale. I firmatari sperano che il Comune possa fare marcia indietro.
La ”battaglia” è chiara e dura ormai da mesi. Da quando cioè i genitori dei bambini della scuola dell’infanzia sono stati raggiunti dalle prime notizie, poi confermate in una lettera del sindaco Alfredo Colombo. Una missiva nella quale si annunciava il taglio della corsa dello scuolabus, sostanzialmente per esigenze di bilancio, e nella quale si faceva chiaro riferimento ai possibili disagi che le famiglie avrebbero incontrato. Intenzioni di fronte alle quali i genitori della scuola dell’infanzia si sono sin da subito opposti, lamentando la mancanza di un incontro tra le parti.

«Un incontro che ad oggi non abbiamo ancora ottenuto – spiegano i promotori della petizione – e non capiamo perché gli amministratori non ci abbiano voluto incontrare». Da qui il via alla raccolta firme, xhe in due sole settimane ha raccolto ben 1600 adesioni.

Ai sovicesi hanno chiesto sostegno e spiegato le ragioni del dissenso: sveglia anticipata al mattino, ritorno nel tardo pomeriggio a casa, ulteriore sacrificio economico per i bambini della scuola ”Beretta Molla” (60 euro per frequenza pre e post scuola). I genitori si domandano «perché sacrificare un servizio così importante soprattutto per le periferie e colpire così i bambini più piccoli?».
Che, di fatto, da settembre, dovranno salire sul pullman con gli alunni della primaria. In base a una graduatoria ben precisa, stabilità dal Comune (e che non ha trovato l’appoggio delle opposizioni consiliari). I genitori dei bambini che hanno diritto di accedere al servizio scolastico sono intanto stati convocati per un incontro informativo. I genitori rimangono molto fermi nelle loro richieste: «Le 1600 firme dimostrano che la gente ha a cuore il nostro disagio e questo dovrebbe far riflettere ».
Elisabetta Pioltelli