Besana – Lunghe code per una pratica al catasto. Succede da almeno un paio di settimane, all’ufficio al secondo piano del nuovo palazzo municipale di Besana. La scena è sempre la stessa: professionisti e semplici cittadini in coda per una pratica o una visura catastale aggiornata. Anche giovedì, giorno in cui l’ufficio è aperto al pomeriggio, dalle 17 alle 18.45, già alle 16 fuori dalla porta c’era una decina di persone in attesa.
Tutti con il numerino in mano, pronti a scattare sull’attenti al proprio turno. Come succede anche agli orari di apertura del mattino, lunedì, mercoledì e venerdì. L’eco dei disagi è salita anche al primo piano dell’antistante Villa Borella, dove il primo cittadino, Vittorio Gatti, medita una soluzione: «Ne parlerò in giunta con i miei assessori. So del disagio degli utenti dello sportello, alcuni tecnici me lo hanno segnalato di persona chiedendomi una soluzione. E secondo me la soluzione potrebbe essere quella di dire agli utenti di depositare in ufficio le richieste di certificato per la dichiarazione dei redditi, e di passare a ritirarle in un secondo momento. In questo modo l’ufficio potrà occuparsi delle pratiche durante il pomeriggio. Mi sembra la giusta decisione. Ma ne voglio parlare in giunta prima, e decidere insieme cosa fare».
Ad affollare il catasto di via Roma sono i besanesi alle prese con la dichiarazione dei redditi, e bisognosi di una visura catastale aggiornata. Molti sono in caccia di chiarimenti in vista dell’imminente pagamento della nuova imposta voluta dal governo, la Imu. «Molti cittadini vengono mandati qui dai Caf, i centri di assistenza fiscale, che fino allo scorso anno facevano le ispezioni catastali per conto loro, ed è quindi normale che ci sia più coda allo sportello rispetto agli altri anni».
I più spazientiti sono i professionisti del settore Territorio, geometri, ingegneri e architetti che, arrivati in municipio, si trovano a dover attendere in coda il proprio turno, alle spalle di pensionati e semplici cittadini che richiedono i dati delle rispettive abitazioni. C’è chi, dopo una snervante attesa, ha alzato i tacchi e se ne è ansato via. «Dovremmo avere un orario di apertura del catasto a noi dedicato, per non essere bloccati in municipio per ore», spiegano alcuni. Proposta arrivata anche al sindaco, che ora promette di studiare una soluzione.
Alessandra Botto Rossa