E’ finita in manette la guardia giurata residente a Nova che aveva truffato diversi negozianti di prodotti per animali della zona. Approfittava della buona fede e forse dell’atteggiamento confidenziale dei gestori dei negozi di animali per truffarli, in alcuni casi anche sottraendo loro le carte di credito di altri clienti e usandole per fare acquisti.
Sempre e rigorosamente nei negozi specializzati nei prodotti per gli amici a quattro zampe, visto che il 40enne novese appena finito dietro le sbarre si era comprato anche un cane bulldog da 1.100 euro con lo stesso metodo. Servendosi di carte sottratte ai legittimi proprietari e di documenti falsificati era riuscito ad accumulare truffe per diverse migliaia di euro. Ma la sua «specializzazione» non tragga in inganno facendo pensare a un inguaribile amante degli animali costretto a delinquere dalla mancanza di soldi, infatti era abituato anche a maltrattare le bestie che allevava.
Tutta l’inchiesta che ha condotto alla denuncia, è scaturita proprio dalla denuncia fatta nei suoi confronti per maltrattamenti ripetuti ai danni dei suoi amici a quattro zampe. Nel sopralluogo effettuato, gli agenti della Polizia provinciale avevano rinvenuto una carta di identità del 40enne indagato ma con dati anagrafici fasulli. Gli agenti di polizia sono entrati in azione giovedì mattina presentandosi presso l’abitazione novese della guardia giurata, originaria di Potenza ma residente in città da diversi anni. Lo hanno accompagnato presso il Comando di Cesano Maderno per le pratiche di rito e per i rilievi.
Ad accusarlo diversi proprietari di animali d’affezione che testimoniano di essere stati raggirati da un soggetto individuato poi in P.G., 40 anni guardia in un grande centro commerciale di Milano, che pagava con carte poi risultate rubate. I documenti esibiti dall’uomo risultavano falsificati, esattamente come la carta d’identità rinvenuta nell’abitazione perquisita.
E non è da escludere che proprio i reiterati maltrattamenti ai danni del bulldog acquistato in maniera criminosa siano all’origine della denuncia che, qualche mese fa ha innescato l’approfondimento d’indagine. Una sorta di «maledizione del bulldog rubato», quindi, che ha portato P.G. in manette.