Arcore, un piano per l’area FalckMa in una zona c’è ancora cromo

Devero ha presentato il progetto a sei torri per recuperare l'immensa area ex Falck di Arcore. Resta un problema con la bonifica: nel 2008 alcuni sondaggi hanno evidenziato valori fuori norma di cromo esavalente in alcuni spazi. Ancora da chiarire l'origine dell'inquinamento.
Arcore, un piano per l’area FalckMa in una zona c’è ancora cromo

Arcore – D’accordo: un piano per l’ex area Falck. Lo firma Devero, lo presenta la giunta Colombo, di centrosinistra. Sei torri, un hotel, un hanagar polifunzionale, un asilo nido e una scuola materna. Un parco, anche un parco.
Poi il dubbio: la bonifica? «Ho partecipato alla serata di presentazione -scrive una arcorese-. Il tema mi interessa particolarmente visto che abito in via Baracca, davanti all’area di intervento. Al di là delle considerazioni sui contenuti del nuovo progetto, mi chiedevo: qualcuno ha notizie delle bonifiche sull’area»? La Falck, sottolinea la lettrice, trattava metalli in un’epoca in cui regole e controlli erano molto diversi da quelli attuali. Si chiede dunque: «Qualcuno ha verificato l’attuale stato di suolo e acque per essere certi che la Devero faccia quello che deve prima di costruire? Esistono perizie del comune o dell’Asl sull’area»?

Risposte precise sono arrivate dall’ufficio Urbanistica del Comune che da anni segue le sorti del comparto industriale dismesso e che ha disegnato direttamente il progetto presentato venerdì. Il procedimento di bonifica formalmente non è ancora chiuso e il costruttore potrà partire con i lavori sono quando sarà terminato. Questa la garanzia dei tecnici che hanno poi riferito sulla bonifica avvenuta. «Quando nel 2006 Devero ha comprato l’area -hanno spiegato dall’ufficio Urbanistica- la bonifica era già stata conclusa con una prescrizione di monitoraggio negli anni successivi. I 20 piezometri piazzati nel comparto per sondare la qualità dell’acqua di falda davano risultati in linea con i parametri, rispetto all’agente inquinante: il cromo esavalente. Un paio di anni dopo, due rilevatori hanno evidenziato valori fuori norma».

Uno dei due è collocato in via Battisti, fuori dal comparto, e l’altro all’interno, nei pressi dell’hangar. È dal 2008 che si indaga sull’origine del problema senza risultato. Le conferenze di servizi tra Comune, Provincia, Arpa e Devero si sono susseguite e qualche mese fa il Comune ha imposto nuove indagini. La bonifica sarebbe in teoria in carico alla proprietà precedente dell’area, Fintecna, che peraltro nel frattempo ha fatto ricorso al Tar per evitare di dover pagare ulteriori interventi. Al di là delle diatribe su chi dovrà pagare, una soluzione temporanea sembra sia arrivata dalla Provincia. Quest’ultima si è detta disponibile a certificare la bonifica sulla maggior parte dell’area, dove potrebbero così partire i lavori. Il tassello tra l’hangar e via Battisti, piuttosto contenuto, verrebbe isolato e sottoposto a nuovi accertamenti fino alla risoluzione del problema.
Valeria Pinoia