Ancora truffe dello specchiettoTentativo sventato, con fotografia

Trucco dello specchietto e truffatori sempre più sfacciati. Sono diverse le segnalazioni che arrivano in redazione riferendo di tentativi di raggiro andati più o meno a buon fine. Ecco un episodio sventato a Cornate d'Adda. Con fotografia.
Ancora truffe dello specchiettoTentativo sventato, con fotografia

Cornate d’Adda – Tra i tanti modi architettati per estorcere denaro dagli specialisti della truffa, quello dello specchietto è uno dei classici. Tutto si svolge per la strada e fa leva sul senso di responsabilità e magari di colpa di automobilisti accusati di aver danneggiato il retrovisore di un’auto in sosta, mentre i ladri insistono sull’opportunità per il malcapitato di risolvere la questione senza il tramite dell’assicurazione.
Tutto questo è capitato anche a Cornate, lo scorso weekend, in via Dante. Solo che in questo caso la vittima ha mangiato la foglia al momento opportuno e ha pure tirato fuori la macchina fotografica, nel tentativo di immortalare il volto dei truffatori.

La testimonianza – A raccontare l’accaduto, e descrivere il copione tipo dell’inganno è stato un uomo che ha scritto a Il Cittadino, firmandosi «un pensionato scampato alla truffa» e che chiameremo Mario con un nome di fantasia: «La macchina è parcheggiata, con motore acceso, sul ciglio della strada, posizionata in modo tale che le autovetture in arrivo debbano per forza sfiorarla per passare».

È a questo punto che scatta la truffa: «Al momento del sorpasso, gli occupanti dell’autovettura ferma lanciano un piccolo sasso contro la macchina in modo tale che tu pensi di averla inavvertitamente toccata. A quel punto gli occupanti della macchina in parcheggio suonano il clacson, ti lampeggiano, ti segnalano di fermarti e ti seguono», racconta Mario.
È il modo per agganciare la vittima e convincerla di aver causato un danno, durante la manovra. «Tu ti accosti – prosegue il pensionato – loro ti si affiancano e sostengono che al momento del presunto impatto hai danneggiato lo specchietto della loro auto, che risulta effettivamente rotto».

Prontezza di riflessi – Al raggiro non ha però abboccato Mario, che era di passaggio su via Dante. «La mia prontezza – ha spiegato – dato che avevo già letto di queste truffe, è stata quella di accostare e preparare la macchina fotografica, così da poter immortalare il viso dei due truffatori. Ho pensato che la targa fosse meno utile, perché magari l’auto poteva risultare rubata».

I due uomini, a bordo di un veicolo di colore grigio metallizzato, si sono però accorti dell’obbiettivo puntato verso di loro, e hanno tentato di sfuggirgli. «Purtroppo, accortisi della macchina fotografica i due truffatori si sono subito ritratti e ripartiti a «razzo», quindi l’unica cosa ben visibile è il tatuaggio di quello che guidava e metà viso dell’altro», ha sottolineato il pensionato.

Pedinamento – Il pensionato a quel punto non ha potuto altro che seguire l’auto dei due presunti truffatori, che nel frattempo erano ripartiti. Chi guidava tuttavia l’ha presto seminato: pochi metri più avanti, a un semaforo rosso il cornatese si è fermato. Non così i due a bordo dell’auto grigia.
«Alla fine ho messo al corrente di tutto le forze dell’ordine – conclude Mario – è un tipo di truffa di cui si era già sentito parlare, e anche alcuni colleghi e conoscenti avevano raccontato episodi simili che gli erano accaduti anche nei parcheggi».
Letizia Rossi