Monza – “L’economia lombarda è nel mezzo della crisi. L’analisi di tutti gli indicatori confermano questo andamento. L’unico barlume di luce è la previsione delle esportazioni per i prossimi tre mesi che dovrebbero aumentare”. Lo ha detto il direttore della sede di Milano della Banca d’Italia Giuseppe Sopranzetti, nel corso della presentazione del Rapporto congiunturale sull’economia lombarda di Bankitalia svoltosi nel pomeriggio nel capoluogo lombardo.
“In questo rapporto le diversità tra la Lombardia e il resto d’Italia sono un pò più annacquate – ha aggiunto -. Mentre negli anni precedenti la regione aveva reagito bene alla crisi, negli ultimi trimestri si è livellata al resto del Paese e le differenze si sono attenuate. Ci confortano solo le previsioni degli imprenditori nei confronti dell’export”. Nei primi mesi del 2012 la domanda e la produzione industriale lombarda hanno continuato a frenare, mentre l’unico spiraglio positivo viene dalle esportazioni, che si confermano il principale punto di forza della regione.
È quanto emerge dal rapporto “L’economia lombarda” della sede di Milano della Banca d’Italia presentato nel pomeriggio in piazza Cordusio. La domanda rivolta alle imprese manifatturiere ha continuato a ridursi, trascinata al ribasso dai consumi interni (-3,6%). Alla contrazione della domanda si è accompagnata quella della produzione (-2,5% rispetto al 2011), che a differenza dei semestri passati ha riguardato anche le imprese di grandi dimensioni.
Dal punto di vista settoriale, la crisi ha colpito soprattutto il mondo delle costruzioni (il comparto delle opere pubbliche in primis), l’immobiliare (le compravendite sono diminuite del 20,9% nell’ultimo semestre), i servizi e il comparto dei trasporti (-25,1% le immatricolazione delle auto). Cresce del 4,9%, invece, il valore delle esportazioni lombarde, trainate anche dalla capacità delle imprese di intercettare la nuova domanda di beni e servizi dei paesi extra-Ue, che ormai sono diventati i destinatari del 46% delle nostre esportazioni, con un aumento del 12,7% rispetto al 2011.
Tra i partner commerciali più forti della Lombardia ci sono la Svizzera (in crescita del 30%) gli Stati Uniti (+29%), la Russia e il Giappone. Alla fase di recessione congiunturale attraversata dall’economia lombarda è corrisposta anche una flessione del credito erogato dalle banche, diminuito dell’1,8% nell’ultimo anno. Mentre i prestiti alle famiglie sono diminuiti solo dello 0,6%, quelli alle imprese hanno fatto segnare un ribasso del 4,3%.
Cresce, invece, la quantità di depositi nelle banche lombarde, ma il motivo non è l’aumento dei risparmi, quanto lo spostamento di risorse da investimenti più rischiosi (come i titoli azionari) ad approdi sicuri come i conti correnti o i titoli di stato.