Ai falsari del made in Brianzaci pensa una etichetta digitale

Presentato dalla Camera di commercio di Monza un nuovo sistema di etichettatura a tutela della qualità del prodotto. Quella dei falsari è una realtà che costa 3,6 miliardi alle sole aziende brianzole e milanesi
Ai falsari del made in Brianzaci pensa una etichetta digitale

Monza I falsificatori del made in Brianza hanno i giorni contati ? Non proprio. Ma da Monza, intanto, parte una crociata contro un fenomeno che annualmente, alle sole aziende milanesi, monzesi e brianzole, costa 3,6 miliardi di euro. Gli oggetti taroccati, secondo la Camera di Commercio di Monza e Brianza, causano invece ogni anno alle imprese lombarde danni per oltre 9 miliardi di euro. Cifre importanti che l’ente camerale monzese vuole appunto ridimensionare grazie all’iniziativa Digitally made in Brianza, promossa in collaborazione con ArtNetWorth e Mercurio Misura. La lotta alla contraffazione passa dunque l’utilizzo di una nuova etichetta digitale che rende tracciabili i beni attraverso uno sticker non replicabile e applicabile su qualsiasi supporto (cartonicino, stoffa, confezioni….). L’adesivo 4G, composto dall’ologramma della Camera di Commercio e contenente il codice Bee tagg, permette anche l’accesso ai dati multimediali relativi all’azienda produttrice utilizzando i canali garantiti da tablet, smartphone e personal computer. La novità consente al cliente di avere la certezza dell’acquisto di un prodotto originale e sicuro. Nello stesso tempo, offre alle imprese un mezzo per promuovere e accrescere la visibilità dei propri prodotti. A utilizzare subito questo nuovo sistema saranno le 70 imprese brianzole che hanno partecipato a novembre 2012 alla prima fiera virtuale del legno-arredo e design.
Sergio Gianni