Ai domiciliari, rapina una bancanelle tre ore di permesso

Varedo – Il rapinatore in giacca e cravatta del colpo alla Banca Intesa di Calco, nel lecchese, ha un volto e un nome. Lo hanno individuato i carabinieri e lo hanno arrestato nella villa di Varedo in cui abitava con moglie e figli, villa dotata di giardino e piscina.
Nell’abitazione passava la quasi totalità del tempo, visto che stava scontando a casa i mesi residui di una pena definitiva avuta per reati contro il patrimonio. Ma aveva il permesso di uscire dalle 9 alle 12. E proprio in questo intervallo, secondo quanto accertato dai carabinieri, aveva rapinato con un complice la banca di Calco.

Venerdì 24 aprile i due rapinatori erano entrati, uno dietro l’altro, alle 10 e 40, con giacca e cravatta, un paio di grandi occhiali da sole e con fare distinto. Avevano aspettato che non ci fossero clienti ma solo il direttore e due cassieri. Non erano armati all’apparenza, ma uno aveva fatto il gesto di mettere la mano sotto la giacca e questo era bastato al cassiere per obbedire alla richiesta di consegnare i soldi. I due erano fuggiti con 5000 mila euro.

Le immagini della videosorveglianza è emerso che uno dei due assomigliasse ad uno dei sospetti. La successiva e precisa descrizione e il riconoscimento del direttore e dei due cassieri sono risultati poi decisivi per identificare P.N., 44 anni di Varedo, originario di Galatina in Puglia, come uno dei due rapinatori. Sembrava però avesse alibi di ferro essendo agli arresti a casa, ma c’era proprio quel buco di tre ore di permesso.

E allora alla sera stessa è stata organizzata una perquisizione accurata che è durata per tutta la notte nella casa. E dentro due borse di plastica nascoste tra gli arbusti vicino alla piscina sono stati trovati un fucile da caccia calibro 12 con la canna e il calcio segati e 14 cartucce. A quel punto è scattato l’arresto.