Monza – Ha attraversato il ventesimo secolo rimanendo più o meno la stessa, ma sempre presente tra gli oggetti essenziali della nostra vita quotidiana. Dal primo settembre però, anche l’ultima lampadina ad incandescenza degli oltre due miliardi utilizzate in Europa, è andata definitivamente in pensione. E, una volta esaurite le scorte, in commercio si potra’ trovare qualche esemplare solo nei mercatini delle pulci. Sul mercato restano quindi i neon, le lampade economiche compatte, i LED e fino al 2016 le alogene. L’addio non sarà però così semplice.
La vecchia ampolla e’ gia’ sostituita da nuovi tipi di lampadine piu’ efficienti, piu’ sicure e meno onerose. Insomma, in un periodo di crisi come l’attuale, grazie al loro minor consumo di energia ”la bolletta media della famiglia europea – assicura Bruxelles – calera’ di circa il 15% con un risparmio netto fra i 25 e i 50 euro l’anno”. Il tutto per un risparmio complessivo ”da 5 a 10 miliardi di euro l’anno”: fondi che potrebbero portare nuovo ossigeno all’economia dell’Ue e alla creazione di posti di lavoro. Le lampadine a illuminazione piu’ efficiente consumano infatti cinque volte meno elettricita’ di quelle tradizionali riducendo il consumo totale di una casa ”del 10-15%”.
Per l’Europa il tutto si traduce ”in un risparmio complessivo di 40 miliardi di Kilowatt l’ora e all’anno, pari ad un consumo annuo di un Paese come al Romania”. Senza contare che la durata di vita delle nuove lampadine va dai 6 ai 10 anni contro l’uno o i due anni delle vecchie. Benefici ci sono anche per l’ambiente e la salute in quanto le emissioni di C02 caleranno di circa 15 milioni di tonnellate all’anno. E, se nonostante tutto, qualcuno sentira’ la mancanza, potra’ sempre ammirare le ‘lucine di Natale’, una delle poche eccezioni che ha fatto l’Europa.