Monza – È morta, all’età di 103 anni, la senatrice a vita Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina. Nel 1991 fu ospite a Monza in occasione del conrso per rose nuove al roseto della Villa reale. A lei Vittorio Barni, vincitore del premio per la rosa più bella, aveva dedicato il fiore di quell’anno. La manifestazione nacque dalla grande passione di un capitano d’industria, Niso Fumagalli (1918-1990), al quale il roseto è dedicato dal 1992. La prima madrina del concorso (questa figura fu istituita nel 1969) fu Carla Fracci. Nel 1970 a premiare il vincitore e ad inaugurare ufficialmente il concorso arrivò nientemeno che la principessa Grace di Monaco.
Un legame, quello con la Villa reale, che sarà sancito anche vent’anni dopo, quando il Comitato che si batteva contro la privatizzazione della storica dimora di casa Savoia aveva raccolto anche la sua firma per chiedere al presidente Napolitano di fermare il bando per il recupero della reggia. Insieme a lei avevano sottoscritto l’appello numerose altre personalità del mondo della cultura, della scienza e dello spettacolo come gli architetti Gae Aulenti, Cini Boeri, Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, i politici Walter Veltroni, Giovanna Melandri, Emanuela Baio, Giuseppe Civati, il cantautore Francesco Guccini, l’astrofisica Margherita Hack, le attrici Simona Marchini, Lella Costa, Cristina Crippa, il regista e attore Elio De Capitani, l’ex direttrice dell’Unità Concita De Gregorio.
Nel 1996 curò un intervento all’interno del volume dedicato a «Ernesto Teodoro Moneta. Un Milanese per la Pace», Premio Nobel 1907, che uscì l’anno successivo, con prefazione di Rita Levi Montalcini, incontrata dall’autore del volume edito da Bellavite, Domenico Flavio Ronzoni, sempre quell’anno in occasione di una convention, a Milano, di premi Nobel. Un volume che è uno dei pochi dedicati a un Nobel sconosciuto.