Monza – “Sono amico di Bernie Ecclestone dal 1978 e posso confermare che nelle settimane addietro ha manifestato la sua preoccupazione per il difficile momento di Monza”. Federico Bendinelli, del resto, è stato eletto in Aci come uomo di fiducia proprio del patron della Formula 1. Qualcuno dice anche come garante dei rapporti tra Bernie e l’autodromo, nel caso in cui le vicende giudiziarie che coinvolgono il direttore Enrico Ferrari dovessero avere delle conseguenze penali. “Ma non sono il commissario di Ecclestone, come ho letto in un’intervista all’ex direttore Romolo Tavoni. Anzi, l’ho chiamato per spiegarglielo…”, puntualizza con il sorriso sulle labbra. Bendinelli, in ogni caso, di particolari fardelli sulle spalle non ne sente. “No, non mi sento addosso ruoli particolari. Anzi, ho cercato di entrare nel mio nuovo incarico in punta di piedi, per non prevaricare nessuno e solo cercando di mettere la mia esperienza a disposizione dell’Ac Milano. In completo spirito di servizio”.
Il pensiero della realtà che ha trovato, gli strappa un nuovo sorriso. Un po’ più amaro, però. “Sono stato catapultato in una realtà con problemi intensi, che spero in un futuro prossimo verranno risolti. La pressione che arriva dall’esterno è molto forte, ma tutto il personale di Sias si è da subito dimostrato capace e collaborativo, anche in questo momento”. Che difficile resta, con Ecclestone che si è premurato di seguire ogni step. Conclude Bendinelli: “C’era sicuramente preoccupazione. Soluzioni di emergenza in caso di rimpiazzare Monza all’ultimo? No, non credo. Alcune voci hanno forse drammatizzato eccessivamente la realtà”.
st.ar.