È già aria di Carnevale, a Dossena, che da venerdì 31 gennaio a domenica 3 febbraio porta in scena «La mascherada en cuntrada». Qui niente fatine, arlecchini, personaggi vari e carri allegorici. Da queste parti è tutta un’altra cosa, si arriva ad avere parecchia attinenza con il teatro popolaresco del passato remoto, quando nei borghi di montagna, nel periodo di pausa invernale dal lavoro dei campi, i contadini potevano ritagliarsi un po’ di tempo per divertirsi.
È questo il Carnevale di Dossena, simile sostanzialmente a quello di tanti altri borghi delle montagne italiane. Nel copione si parte dagli avvenimenti dell’ultimo anno della comunità, che vengono utilizzati per imbastire le scenette recitate da parte del «vecio» e della «egia» che sono personaggi chiave e da comprimari. A rammentare i fatti è l’«omm del bosch», un misterioso personaggio che vive nei boschi del Monte Gioco da dove osserva lo svolgersi della vita, e quindi un altro personaggio – un fauno – che dà il via allo spettacolo introdotto dai suonatori. Tutti uomini gli attori, come si voleva un tempo. La vicenda narrata? Top secret fino all’ultimo. Se ne conosce soltanto il titolo: «La saresina söla turta».
Due spettacoli serali, alle 20 e alle 21,15 venerdì ai Molini e a Carale, sabato 2 a Gromasira e Aldelvais, domenica 3 a Ca’ de Astur e alla Ela. E, in finale, il ballo e un gustoso ristoro offerto dai contradaioli.