Un’indagine per comprendere il grado di alfabetizzazione digitale della popolazione riguardo i servizi sanitari e l’utilizzo e la soddisfazione di alcuni portali come il fascicolo sanitario elettronico.
Un sondaggio che permetterà di raccogliere informazioni utili da far pervenire ai decisori politici nell’ottica di semplificare l’accesso alle attività digitali nel caso in cui emergessero difficoltà. L’iniziativa è dell’associazione Salute Donna odv, vincitrice di un bando della Fondazione Roche.
«Il Pnrr – esordisce la presidente Anna Mancuso – intende favorire la trasformazione digitale dei servizi sanitari per favorire l’equità di accesso degli utenti. Una rilevazione svolta dall’Osservatorio innovazione sanità digitale del Politecnico di Milano, in collaborazione con Doxapharma, dimostra che il fascicolo sanitario elettronico è ancora poco conosciuto e poco utilizzato: solo il 38% degli italiani ne ha sentito parlare e appena il 12% è consapevole di averlo utilizzato almeno una volta».
Salute Donna e Fondazione Roche: sondaggio sull’alfabetizzazione digitale, per mappare comportamenti e conoscenze
In un contesto simile è logico pensare che la trasformazione digitale anziché facilitare gli utenti potrebbe diventare una barriera e un elemento divisivo. Da qui l’idea di avviare un’indagine su scala nazionale per mappare i comportamenti e le conoscenze digitali degli italiani e proporre soluzioni per chi non è proprio avvezzo agli strumenti informatici.
«Il sondaggio è partito da circa un mese – riprende la presidente – e finora abbiamo avuto 1.400 risposte. Continueremo ancora per una ventina di giorni e poi rielaboreremo i dati che porteremo in Regione Lombardia e al ministero della sanità. Nel frattempo, però, faremo partire un corso di formazione a Milano che coinvolgerà un volontario per ogni nostra sezione».
Salute Donna e Fondazione Roche: sondaggio sull’alfabetizzazione digitale, l’obiettivo
L’obiettivo è quello di formare persone in grado di accogliere nelle diverse sedi di Salute Donna tutti coloro che sono in difficoltà ad accedere al fascicolo sanitario elettronico e agli altri servizi sanitari digitali.
«Il volontario non entrerà in contatto con i dati sensibili del paziente – spiega Mancuso – ma gli fornirà tutte le indicazioni pratiche per permettergli di essere autonomo e accedere al servizio di cui ha bisogno. Noi vogliamo essere una sorta di apripista anche per le altre associazioni. Far comprendere che è possibile creare punti di accesso per la popolazione dove opera personale appositamente formato».
Salute Donna e Fondazione Roche: sondaggio sull’alfabetizzazione digitale, il numero verde
Inoltre, è intenzione di Salute Donna attivare una linea verde dedicata solo alla risoluzione di problematiche digitali. Un call center al servizio dei pazienti e dei loro caregiver.
«Un’altra nostra idea – conclude Mancuso – è quella di realizzare degli opuscoletti illustrativi da distribuire negli ospedali per spiegare in modo semplice e chiaro come accedere ai vari servizi digitali e chiarire ogni dubbio in proposito».
Il progetto è seguito da due volontari di Salute Donna, un ingegnere biomedico e un ingegnere informatico, docente universitario.