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Monza, l’Irccs e la robotica al servizio della chirurgia colorettale

Sono già 40 gli interventi di resezione realizzati con la nuova tecnologia. I tumori al colon retto sono terzi per frequenza negli uomini e secondi per le donne.
L'équipe di chirurgia colorettale del San Gerardo
L’équipe di chirurgia colorettale del San Gerardo

Prevenzione e chirurgia per contrastare i tumori del colon e del retto. Intensa l’attività della Fondazione Irccs San Gerardo contro forme tumorali che rappresentano la terza neoplasia più frequente negli uomini e la seconda più frequente nelle donne. L’ospedale San Gerardo è primo in Brianza per numero di colonscopie e di trattamenti endoscopici.

I numeri delle colonscopie eseguite è passato dai 3.800 del 2007 ai 4.521 del 2023. In particolare, le colonscopie di screening sono cresciute da meno di 200 all’anno tra il 2007-2009 alle  712 del 2023.  La qualità complessiva, elevata, è il risultato della collaborazione fra endoscopisti, patologi, chirurghi e oncologi, collaborazione iniziata proprio nel 2007 con l’avvento del programma regionale di prevenzione dedicato. I tumori non trattabili a livello endoscopico vengono inviati alla chirurgia.

Monza, l’Irccs e i 40 interventi di chirurgia robotica

«La possibilità di prevenire i tumori del colon e del retto – sottolinea Marco Dinelli, direttore della struttura complessa di endoscopia interventistica – dipende dalla identificazione precoce e dall’asportazione dei polipi, ovvero dei precursori dei tumori, attraverso la colonscopia». Annualmente al San Gerardo vengono operati circa 150 pazienti affetti da queste patologie con tecnica mininvasiva. Il nosocomio monzese può contare anche sulla chirurgia robotica che dopo tre mesi di attività ha dato risultati positivi. Infatti, l’unità operativa di chirurgia colorettale ha eseguito 40 interventi di resezione al colon robotici senza complicanze, con una degenza media di 4,1 giorni, rispetto ai 6,2 giorni della tecnica mininvasiva laparoscopica.

«La chirurgia moderna – precisa Mauro Totis, responsabile dell’unità operativa semplice di chirurgia colorettale – ormai è sempre più mininvasiva e tecnologica. L’opportunità di poter operare con l’ausilio del robot è la massima espressione di ciò che attualmente l’innovazione scientifica dispone». Il chirurgo, seduto ad una console che controlla i bracci robotici in contatto con il paziente, esegue gesti di elevata precisione.