Piffer assessore a Opera: ma l’obiettivo resta Monza

Paolo Piffer lo precisa subito: il suo obiettivo principale rimane quello di amministrare Monza.
Monza Paolo Piffer
Monza Paolo Piffer Fabrizio Radaelli

Paolo Piffer lo precisa subito: il suo obiettivo principale rimane quello di amministrare Monza. L’esponente di Civicamente, fresco assessore di Opera, opziona così la sua corsa alle amministrative del 2027: «Come lista – afferma – puntiamo a partecipare alle elezioni con un progetto più grande, più solido e più strutturato. È presto per dire se sarò il candidato sindaco: non mi dispiacerebbe, ma dovremo valutare tante variabili».

Piffer assessore a Opera: rimane in consiglio comunale a Monza

Nel frattempo si dedicherà al nuovo incarico senza, però, abbandonare l’assemblea cittadina: a Opera gestirà le deleghe alle politiche sociali, alla sanità, alle politiche giovanili, alle pari opportunità e alla tutela degli animali affidategli mercoledì 22 dalla sindaca di centrosinistra Barbara Barbieri. 

«La ringrazio per la fiducia – commenta Pifferci vuole coraggio a scegliere una figura esterna sulla base delle competenze e non degli equilibri di partito. Mi ha contattato perché ha bisogno di persone con esperienza politica e tecnica: non conosco quella città, ma metto a disposizione quanto acquisito in dodici anni di consiglio comunale. Ho visto lavorare diversi assessori ai servizi sociali e sono convinto che la sfida possa essere vinta».

Piffer assessore a Opera: c’è stata una fuga dalla maggioranza

La sua avventura in giunta potrebbe, però, durare solo qualche settimana: a fine aprile tre assessori hanno restituito le deleghe e sei consiglieri sono usciti dal gruppo di maggioranza Futura e ne hanno formato un altro in grado di tenere in scacco la sindaca che rischia di essere messa in minoranza a ogni votazione importante. «Spero che non accada – auspica Piffer – Barbara Barbieri mi ha chiesto aiuto: se va bene potremmo arrivare fino al 2027».

Piffer assessore a Opera: poco entusiasmo in città per la nomina

A Opera la sua nomina non è salutata con lo stesso entusiasmo: «Capisco le critiche – ammette il monzese – se fossi in minoranza sarei diffidente anch’io in quanto sarebbe auspicabile designare assessori» che conoscono la città che devono amministrare. 
«Studierò – aggiunge – proverò a realizzare là quello che non sono riuscito a fare qui» senza imbarazzo per essere passato dall’apparentamento con il centrodestra di Dario Allevi alla giunta di centrosinistra della Barbieri. «Sono un radicale, liberale, libertario, attento alle politiche sociali – spiega Piffer – i cittadini vogliono essere amministrati bene: a loro non interessa se chi lo fa è di destra o di sinistra».

Piffer assessore a Opera: le reazioni a Monza

Giovedì in consiglio comunale ha incassato le congratulazioni di tutti gli schieramenti: «Gli auguro di vedere i bisogni delle persone – ha dichiarato il sindaco Paolo Pilottoe di avere le risorse finanziarie, giuridiche e di personale per fornire le risposte adeguate». 
«A Monza bacchetta il centrosinistra e a Opera lo aiuta» ha scherzato il democratico Marco Riboldi mentre il vicesindaco Egidio Longoni, più pragmatico che mai, ha concluso: «Sono contento in quanto risparmieremo i gettoni di presenza» a cui l’esponente di Civicamente dovrà rinunciare per percepire l’indennità di assessore.