Lissone, quando Superman diventa Charlie Brown: la parabola del Marchionne di via Porta

Nell'ultimo Consiglio comunale, il comportamento di Roberto Perego ha regalato uno spettacolo assurdo. Nemmeno Ionesco avrebbe saputo fare meglio di lui
Roberto Perego

Si era presentato come Superman che al comando della sua Lista civica avrebbe risolto i problemi dell’universo lissonese. Anzi come Marchionne. Chiudendo gli occhi, con molta fantasia (molta), sembrava proprio lui.  Il manager italo-canadese decisionista, iperaziendalista. Un Mario Draghi nostrano insomma. Poi però gli occhi li aprivi e ti trovavi davanti a Roberto Perego. E superman si trasformava in Charlie Brown con il guantone da baseball sulla collinetta in perenne rincorsa della vittoria.  

Politica: uno spirito che si rinnova sempre di speranza

Nonostante collezionasse un fiasco dopo l’altro, ogni volta il Marchionne di via Porta, saliva sul monte di lancio. Che per lui è lo scranno del Consiglio comunale. Con il guanto in mano e il cappello da baseball calato sugli occhi, il suo spirito si rinnovava sempre di speranza.

Politica: un comportamento degno di Ionesco

Durante l’ultimo Consiglio comunale uno degli spettacoli più assurdi a cui abbia mai assistito. Neanche Ionesco avrebbe saputo fare meglio di lui. Ma poco importa. Ora il nostro ha una corrispondenza “di amorosi sensi con la Lega. È quasi Natale. L’albero della politica è sempre stato ricco di palle e di doni. Ma ora sappiamo cosa regalargli. Un maglioncino. Di cashmere blu. Come Marchionne.