C’è la data, ma non il luogo, del congresso regionale della Lega in cui, salvo sorprese, si contenderanno il ruolo di segretario il monzese Massimiliano Romeo e Luca Toccalini. L’assemblea che domenica 15 dicembre eleggerà il nuovo responsabile lombardo del partito sarà tutt’altro che un appuntamento scontato: sarà, dicono molti commentatori, una sorta di conta tra i fedelissimi di Matteo Salvini e la fronda interna, sempre più folta dopo i disastrosi risultati incassati alle elezioni europee del 2023 e alle regionali in Sardegna, Liguria ed Emilia Romagna.
Che il dibattito e i suoi esiti potrebbero amplificare le turbolenze che a livello nazionale agitano il movimento lo si capisce dall’insistenza con cui il vicepremier e una parte dei vertici premono per una soluzione unitaria, con il ritiro di uno dei due candidati.
Lega in Lombardia, Romeo candidato: «Contro la cementificazione»
«Io non mi tiro indietro – afferma Romeo – da un anno e mezzo giro le sezioni, ascolto i militanti e mi impegno a portare avanti le loro istanze: se mi facessi da parte perderei tutta la mia credibilità».
Il monzese, capogruppo in Senato, ha alle spalle una lunga esperienza politica e amministrativa accumulata tra Monza, il Pirellone e Roma. È stato anche responsabile dei Giovani padani: e Toccalini, deputato di 34 anni, è dal 2019 segretario del movimento giovanile della Lega.
Romeo è da sempre vicino a Salvini ma le sue posizioni non sono appiattite su quelle del leader: potrebbe quindi conquistare i voti di parecchi tesserati storici oltre che di una parte delle nuove leve. A pochi giorni dal congresso non nasconde la difficoltà della sfida né i maldipancia interni: «È il momento di stare uniti e di riorganizzare il movimento a livello locale puntando sulla nostra identità e sul senso di comunità – spiega – siamo un partito dal respiro nazionale, ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo il compito di presentarci come il sindacato del territorio. Dobbiamo riprendere alcuni temi delle origini senza creare contrapposizioni con le istanze» provenienti dalle altre regioni. «Dobbiamo cercare di difendere il sistema produttivo lombardo favorendo le intese con altre realtà europee – aggiunge il parlamentare – dobbiamo cercare di agganciare gli stipendi al costo della vita che al nord è più cara, dobbiamo tutelare le partite iva, i professionisti, i commercianti e gli artigiani». «Dobbiamo – prosegue Romeo – difendere l’ambiente e le aree agricole contro la cementificazione selvaggia, prenderci cura del territorio, impegnarci nella prevenzione del rischio idrogeologico. E, non da ultimo, rilanciare la sanità e tutelare la cultura lombarda».
Lega in Lombardia, Romeo candidato: «Base e dirigenti da ascoltare»
Sul versante organizzativo promette di dar voce ai militanti e agli amministratori locali: «La base – spiega – chiede di poter partecipare alle scelte prese dal movimento federale anche nei rapporti con gli alleati. Noi abbiamo una classe dirigente preparata che va ascoltata e supportata: tanti ci sollecitano a ripristinare le circoscrizioni che costituivano un livello intermedio tra le sezioni locali e quelle provinciali». La Lega, conclude il candidato, non è destinata al declino: «Se saremo in grado di ristrutturarci sui territori e dare ai giovani gli strumenti per crescere – assicura – potremo recuperare una parte dei consensi persi».