Il consiglio comunale di Monza cambia regole (e forse mette le sanzioni)

L'aula chiamata a un lungo dibattito per modificare le norme che sono state adottate più di dieci anni fa.
Monza consiglio comunale
Monza consiglio comunale – Foto Radaelli Fabrizio Radaelli

Il consiglio comunale di Monza rivedrà le norme che disciplinano i propri dibattiti: è stata avviata la discussione sulla revisione del regolamento approvato nel 2013 che potrebbe protrarsi per quattro sedute, fino a lunedì 27. «Il testo non sarà riscritto interamente – anticipa la presidente Cherubina Bertola – saranno introdotti alcuni aggiornamenti di carattere formale, legati alle modalità di trasmissione elettronica dei documenti» che in una dozzina di anni hanno subito diverse evoluzioni.

Regole del consiglio comunale di Monza: ritoccati i tempi di intervento

I gruppi politici, che si sono già confrontati in varie riunioni della commissione Affari generali, potrebbero ritoccare la durata degli interventi dei singoli consiglieri che, sulle tematiche di bilancio e su quelle urbanistiche, possono parlare per 45 minuti consecutivi a cui possono aggiungere un altro quarto d’ora. Potrebbero, inoltre, valutare l’introduzione di eventuali sanzioni con cui scoraggiare comportamenti scorretti nel tentativo di stroncare sul nascere battibecchi troppo accesi, compresi quelli effettuati fuori microfono.

«Su molti punti in commissione è stata raggiunta l’unanimità – afferma la Bertola – confido che durante la discussione possano emergere altri spunti per migliorare il testo». Non dovrebbero essere modificati gli articoli che normano le sedute da remoto, redatti a giugno 2024: il regolamento prevede la possibilità di effettuare dibattiti online in caso di emergenza sanitaria o di calamità naturale mentre i singoli componenti possono partecipare alle riunioni che si svolgono in aula collegandosi in caso di malattia con prognosi non inferiore a 28 giorni, a partire dal settimo mese di gravidanza o dall’inizio della gestazione nell’eventualità che sia a rischio. I neo genitori possono intervenire da casa fino al primo compleanno dei figli naturali, adottati o in affido.