«Ci siamo ripromessi di vederci non oltre la fine di novembre». Dopo la richiesta di concordato preventivo depositata a metà ottobre dalla Chateau d’Ax di Lentate sul Seveso i 92 dipendenti della sede non possono fare altro che attendere gli sviluppi. Per questo i sindacati, come riferisce Luigi Puppo, della Filca Cisl, al termine dell’incontro tenutosi con la proprietà, si sono ripromessi di monitorare la situazione dandosi appuntamento al mese prossimo per fare il punto.
L’azienda ha garantito la volontà di proseguire l’attività: il concordato chiesto non precede insomma, come spesso succede, una liquidazione dell’azienda, ma è uno strumento che prelude a un tentativo di rilancio. Certo, ora toccherà al Tribunale contattare i creditori e verificare la disponibilità ad assecondare il concordato per poi omologarlo.
Tempi certi, da questo punto di vista, non ce ne sono: bisogna aspettare che la procedura faccia il suo corso così come previsto dalle norme della legge fallimentare. Caduta la possibilità di una cassa integrazione ordinaria per i lavoratori la prospettiva è nell’immediato di essere messi in ferie per smaltire i giorni rimasti e poi, eventualmente, trattare una cassa integrazione straordinaria o un contratto di solidarietà. La prospettiva degli ammortizzatori sociali, quindi, rimane anche se in termini diversi da quanto prospettato inizialmente dalla proprietà che, appunto, aveva avanzato una richiesta di cassa ordinaria chiamando i sindacati davanti a un tavolo per discuterne. La domanda di concordato, giunta come un fulmine a ciel sereno per i lavoratori, ha cambiato sostanzialmente lo scenario