Per restare attaccati al filo del racconto non servirà altro che partecipare – e partecipare davvero – alla storia di Angelo Finocchiaro. Che per spiegare lo smarrimento, il coraggio di ricominciare, la forza di dire no e tante altre cose si affida al mito, ma a modo suo.
Il filo è quello di Teseo che si infila nel labirinto del Minotauro. Per fare lo stesso percorso oggi l’attrice si affida anche al pubblico, a quel grosso gomitolo che gli sarà affidato a inizio spettacolo per aiutarla ad arrivare fino in fondo. “Ho perso il filo” si intitola lo spettacolo che da giovedì 15 novembre a domenica Finocchiaro porta al teatro Manzoni a un mese dal debutto assoluto nelle sale italiane: scritto da Walter Fontana in un soggetto della stessa attrice con Cristina Pezzoli e Fontana, con la regia di Pezzoli, vedrà in scena anche Giacomo Buffoni, Fabio Labianca, Alessandro La Rosa, Antonio Lollo, Filippo Pieroni, Alessio Spirito.
La storia è quella “di un’eroina pasticciona e anticonvenzionale che parte per un viaggio, si perde, tentenna ma poi combatte fino all’ultimo il suo spaventoso Minotauro”. Lei è un’attrice stufa di ricoprire gli stessi ruoli – e niente vieta di pensare che sia proprio lei, Angela Finocchiaro.
Nel labirinto “viene assalita da strane creature, un misto tra acrobati, danzatori e spiriti dispettosi, che la circondano, la disarmano, la frullano come fosse un frappè, e soprattutto tagliano il filo che le assicurava la via del ritorno” e la lega al pubblico. Allora “disorientata, isolata, impaurita, scopre di essere finita in un luogo magico ed eccentrico, un labirinto, che si esprime con scritte e disegni: ora che ha perso il filo, il Labirinto le lancia un gioco, allegro e crudele per farglielo ritrovare”.
“Lo spettacolo vive del rapporto tra le parole comiche di un personaggio contemporaneo e la fisicità acrobatica, primitiva, arcaica delle creature del labirinto che agiscono, danzano, lottano con Angela provocandola come una gang di ragazzi di strada imprevedibili, spietati e seducenti”: d’altra parte la casa del Minotauro è ancora una volta il simbolo di una rinascita, di una prova che cambia il percorso della vita e ne è la palingenesi. Il luogo in cui affrontare i propri demoni e reinventarsi un’esistenza.
“Si ride, ci si emoziona, si gode uno spettacolo che si avvale di più linguaggi espressivi grazie agli straordinari danzatori guidati dall’inventiva di Hervé Koubi, uno dei più talentuosi e affermati coreografi sulla scena internazionale e naturalmente alla capacità comica di Angela Finocchiaro di raccontare un personaggio che è molto personale e allo stesso tempo vicino al cuore di molti”.
Giovedì, venerdì e sabato alle 21, domenica alle 16 in via Manzoni 23: biglietti da 16 a 29 euro (ridotto da 14 a 27). Informazioni su teatromanzonimonza.it oppure 039386500.