Sbattere in faccia la realtà per quello che è: cruda, scabrosa, violenta. Esattamente come le violenze sulle donne. Al punto che lo spettacolo è vietato ai minori di diciotto anni. Per una sera, nella rassegna “L’Altro Binario”, la sala di via Turati 8 a Monza sarà proibita ai minorenni: in scena c’è “Amore ricucito”, figlio della corrente teatrale in-yer- face-theatre che proprio sulla scelta deliberata di mettere a disagio il pubblico si basa. E allora spesso temi sessuali, la nudità in scena, i testi espliciti e non purgati per andare incontro alle esigenze della platea. Quello che fa la corrente nata in Gran Bretagna negli anni Novanta è la programmatica volontà di prendere a pugni nello stomaco chi va a teatro.
Il testo in scena venerdì 22 marzo (alle 21) è tratto dal testo “Stitching” del controverso drammaturgo e regista scozzese Anthony Neilson ed è portato in scena da Compagnia Officina Teatro. Sul palco Mirko D’Urso ed Ylenia Santo che “interpretano una coppia che tenta con ogni mezzo di trasformare la propria morbosa storia d’amore nel legame stabile di una famiglia: lo spettacolo tratta in modo diretto e senza filtri il tema della violenza domestica, delle vessazioni psicologiche e del dolore che impedisce di ricucire, dunque guarire, un amore malato”.
“C’è un prima e c’è un dopo. E di mezzo c’è la nascita di un figlio – ha scritto il regista Gaddo Bagnoli – Un testo scioccante questo di Anthony Neilson in cui una donna e un uomo intrecciano idiosincrasie e speranze in un partita a due giocata sulla violenza verbale, su ricatti psicologici e su improbabili giochi erotici. Un percorso che va a scavare nelle parti più segrete dei nostri cuori, laddove non entriamo mai per paura di ciò che potremmo trovarci. Uno dei temi principali che viene così sviluppato è proprio questa maledetta paura di vivere e di accettare il nostro destino senza domandarsi se ce ne poteva essere uno migliore”. Biglietti a 15, 12 e 10 euro.