Ventisette anni, una laurea in ingegneria aerospaziale, un impiego allo sviluppo software per una società di Milano, il ruolo di presidente della Croce rossa di Brugherio e una passione per la musica che l’ha portata a esibirsi davanti ad Amadeus.
Susanna Ronchi è una dei giovani brugheresi che fanno scrivere il loro nome nelle pagine di cronaca: nei giorni scorsi è risultata tra i 21 vincitori del contest Area Sanremo 2021 che l’avrebbe potuta portare sul palco dell’Ariston a gareggiare con i big.
A valutarla una commissione di portata eccezionale: Franco Zanetti (presidente), il celebre maestro Giuseppe Vessicchio, simbolo del Festival della canzone italiana, Piero Pelù, Mauro Ermanno Giovanardi (cantautore di Brugherio come Susanna) e Marta Tripodi.
«Purtroppo non mi sono qualificata nei primi quattro, condizione necessaria per proseguire – ha raccontato – ma esibirmi davanti ad Amadeus è stata un’esperienza molto intensa, sono contenta».
Dopo avere conosciuto un produttore con il quale condivide la creazione di pezzi musicali, Susanna Ronchi ha aggiunto un livello di professionalità alla sua passione per la musica: «Prima producevo io, adesso lavoriamo insieme e lavoriamo in uno studio» dice, ma già nel 2015 la stampa locale parlava dei suoi passi tra le note. Alla brugherese andava il primo posto di un concorso promosso dal Corriere della Sera.
Rispetto ad allora, Susanna oggi scrive canzoni anche in italiano e non solo in inglese. La partecipazione al contest sanremese è stata l’occasione per mettere nero su bianco un testo in lingua madre che, nota a margine, intercetta un tema di grandissima attualità: il giudizio gratuito, magari sull’aspetto fisico di persone delle quali non si conosce minimamente la sensibilità.
La canzone si intitola “Troppo magra”, «ma l’aggettivo è irrilevante – spiega la giovane cantautrice – può essere grassa o qualunque altra cosa. Anche quando non si tratta di una critica, non si può mai conoscere l’effetto che fa sulla vita degli altri. Io per esempio sono una persona abbastanza chiusa che non ribatte, ma sono cose che spesso rimangono e fanno soffrire».
Un punto di vista che arriva da una under 30 e che, in quanto tale, può diventare interessante non solo dal punto di vista artistico ma anche nell’intercettare i bisogni dei giovani. La creazione dei testi sta diventando sempre più centrale nell’attività musicale di Susanna. D’altra parte è cosa nota tra i suoi amici che a portarla nel mondo della canzone fu proprio un periodo emotivo difficile: un amore non corrisposto, a 15 anni, che seppe trasformare in quella canzone che vinse il concorso del Corriere.