Ci sono stati i Nirvana, e questo ormai lo sanno anche i muri. Ma nella categoria “leggende” passate dal palco del Bloom di Mezzago ci sono stati anche gli Screaming Trees di Mark Lanegan. Erano gli stessi anni, ’89 (unica data in Lombardia) e 1990. Era la musica che muoveva da Seattle.
Lanegan è morto martedì nella sua casa in Irlanda, aveva 57 anni. Una delle voci più riconoscibili della musica degli ultimi trent’anni, profonda e perfetta per cantare rabbia e poesie. Per passare dal grunge degli inizi alle collaborazioni con gli artisti più diversi, dalla scozzese Isobel Campbell (Belle and Sebastien) agli Afterhours di Manuel Agnelli. Con cui aveva ricantato “Pelle” nella riedizione dell’album “Hai paura del buio?”.
Il passaggio in Brianza è fermato per sempre nelle pagine di “The Bloom Files”, il libro che il locale di via Curiel si è regalato per il compleanno del 2020 per raccontarsi attraverso cimeli e testimonianze.
“Arrivati al Bloom, a Mezzago. Eravamo stanchi, infreddoliti. Dovevamo suonare in questa specie di garage, saliamo sul palco e pum, incredibile. L’entusiasmo della gente era alle stelle, un delirio, tutti che saltano. Quello è stato uno dei miei migliori show di sempre”. Firmato Mark Lanegan, che in una manciata di minuti aveva catturato lo spirito del luogo.
L’annuncio è stato dato attraverso il suo account social, le cause della morte non sono state rese note. Nel 2021 Lanegan si era ammalato di Covid in maniera molto grave e aveva poi raccontato l’esperienza in un libro.